Baby-squillo per finta: le prostitute che si spacciavano per adolescenti per ricattare i clienti

Baby-squillo per finta: le prostitute che si spacciavano per adolescenti per ricattare i clienti
di Elena Panarella
Lunedì 5 Maggio 2014, 07:53 - Ultimo agg. 6 Maggio, 19:12
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Chiedevano soldi ai clienti minacciando di denunciarli per atti sessuali con una minorenne e rendere pubblico un video in cui il pollo di turno era ripreso in un rapporto sessuale con due prostitute maggiorenni.

Le squillo erano state conosciute attraverso lo stesso sito usato dalle ragazzine coinvolte nel giro di prostituzione ai Parioli. I carabinieri hanno arrestato a Roma tre persone. L’intento forse era ricattare gli uomini sfruttando la vicenda-scandalo delle liceali di 14 e 15 anni fatte prostituire nella Capitale.



La richiesta I militari hanno arrestato una escort polacca di 35 anni e sottoposto a fermo di indiziato di delitto due gigolò, entrambi italiani, di 29 e 38 anni, quest’ultimo operaio meccanico di un’azienda. Altre due persone sono state invece denunciate. I tre, ora ai domiciliari, avevano tentato di estorcere 40mila euro a un romano, minacciando di denunciarlo per atti sessuali con una minorenne e di rendere pubblico un video che lo riprendeva durante un rapporto sessuale. L’uomo aveva infatti accettato la proposta di un rapporto sessuale con due donne, pagando 500 euro, in zona Appio Latino.



Il video Due giorni dopo, l’uomo, sposato con figli, uscito di casa per recarsi al lavoro, è stato avvicinato da due individui con il volto parzialmente coperto i quali, tramite un telefono cellulare, gli hanno mostrato un video relativo al suo rapporto sessuale a tre, evidentemente realizzato a sua insaputa, intimandogli di consegnare la somma di 40mila euro, minacciandolo, in caso contrario, di denunciarlo poiché la seconda ragazza che aveva preso parte all’incontro, sarebbe stata minorenne. «Il video è la prova che sei stato con una minorenne, ora o paghi o denunciamo il fatto», ripetevano per intimorire la persona che avevano davanti. Ma l’uomo non è caduto nell’inganno ed è stato lui a denunciare tutto ai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Eur raccontando tutto quello che era successo. La giovane, romena, in realtà aveva 19 anni.



L’obiettivo Il disegno criminoso del gruppo era chiaro: dopo aver conosciuto le loro vittime on line, su siti di annunci, proponevano incontri sessuali insoliti, filmando il tutto all’insaputa dei clienti, il più delle volte persone sposate, minacciandoli successivamente di rendere pubblico il loro «vizietto» se non avessero sborsato del denaro, in cambio della distruzione del video. Accertato l’iter è stato organizzato un appuntamento per monitorare lo scambio video-soldi tra il denunciante e la escort polacca. Nell’incontro mentre la vittima consegnava alla escort il denaro richiesto i carabinieri sono intervenuti e l’hanno immediatamente bloccata.



Altre vittime Secondo gli investigatori potrebbero essere diverse le vittime cadute nel tranello degli estorsori, che utilizzavano il sito di annunci per i contatti con i clienti, lo stesso utilizzato dalle liceali della vicenda-scandalo dei Parioli.
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