Caso Ligresti, Cancellieri: «Non ho mai mentito né al Parlamento né ai pm»

Caso Ligresti, Cancellieri: «Non ho mai mentito né al Parlamento né ai pm»
Venerdì 15 Novembre 2013, 16:54 - Ultimo agg. 16 Novembre, 08:38
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Non ho mai mentito n al Parlamento n ai pm. Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato, la mia integrit morale, il mio onore, la mia fedelt alle Istituzioni. In una lettera aperta diramata un giorno e mezzo dopo l'esplosione del caso Ligresti atto secondo, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ribatte alle accuse senza accennare a dimissioni, sebbene questa richiesta rimbalzi sulla bocca di numerosi esponenti Pd dopo che Repubblica ha riferito di un'altra sua telefonata ad Antonino Ligresti e di diverse chiamate fatte da suo marito Sebastiano Peluso. Una linea ben ponderata.

Nel lasso di tempo che intercorre tra le nuove polemiche e la diffusione della lettera aperta, si collocano i contatti con il Quirinale e Palazzo Chigi per valutare una situazione a dir poco scivolosa. Napolitano riceve il Guardasigilli, poi in una nota auspica «l'ulteriore pieno sviluppo dell'azione di governo avviata» in particolare sulle carceri. Letta la incontra in mattinata per un colloquio chiarificatore a latere del Consiglio dei ministri e nel pomeriggio fa sapere che la sua fiducia non cambia rispetto a quanto già espresso il 5 novembre, quando il ministro riferì alle Camere. E non a caso Cancellieri non offre la sua testa.

Ora l'input è compattare le fila da qui a mercoledì 20, quando sul ministro si vota la mozione di sfiducia del Movimento 5 stelle, tenendo a bada le forze centrifughe nel Pd, che sono sempre più pressanti e non riguardano più solo Renzi e Civati. Si fa avanti anche Cuperlo, che sfiderà il sindaco di Firenze per la leadership del partito, consigliando al ministro di verificare con il premier «se ci sono ancora le condizioni per andare avanti». Frase che se non è una richiesta di dimissioni, ci va vicino. I democratici approfondiranno questo punto nella riunione del gruppo parlamentare, anche perchè, come ricorda il responsabile giustizia del partito, Danilo Leva, «siamo al governo, non possiamo votare una mozione di sfiducia delle opposizioni».

Per il momento è sulla possibilità di mediare e sui numeri dell'Aula che si scommette. Anche perchè scoprire e ricoprire la delicata casella della giustizia, nella compagine del governo di larghe intese, non è uno scherzo. Nelle ultime ore sono anche circolati dei nomi - tra cui quello di Vietti - ma per ora si va avanti, e Letta e Napolitano hanno in sostanza blindato il ministro. Che da parte sua non arretra e parla di «montatura».

Cancellieri torna sulla sua amicizia «mai nascosta» con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, arrestato a luglio nell'ambito dell'inchiesta Fonsai. Ripercorre le telefonate con lui sullo «stato di salute in carcere di Giulia Ligresti», anche arrestata e poi messa ai domiciliari. «Una è del 19 agosto, l'altra del 21. La prima è stata fatta da me ma solo dopo diversi tentativi fatti da Antonino Ligresti di raggiungermi al telefono. La seconda è in risposta ad un ulteriore contatto proveniente da Ligresti. Di questi due contatti ho riferito puntualmente alla Procura».

In effetti nel verbale della Procura di Torino - che l'ha sentita il 22 agosto perchè erano state intercettate alcune sue conversazioni con i Ligresti - Cancellieri riferiva che il 21 agosto «Antonino Ligresti mi ha inviato un sms chiedendomi se avessi novità e gli ho risposto che avevo effettuato la segnalazione» perchè l'amministrazione penitenziaria verificasse le condizioni della Ligresti. Quella risposta è la telefonata su cui si è riaperto il caso e che, stando ai tabulati citati da Repubblica, è durata 7 minuti e mezzo. Poi ci sono le telefonate del marito. Ma Antonino Ligresti, dice il ministro, «è un medico, mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei familiari, anche in quel periodo e in seguito per i problemi di salute tuttora visibili e noti», ossia il braccio per cui è stata operata. Ma sulle indagini, «nessuna interferenza», assicura Cancellieri, che non teme che gli sviluppi dell'inchiesta possano coinvolgerla («non so quali sforzi di fantasia dovrei fare per immaginare fatti penalmente rilevanti»). «Il mio impegno prosegue con determinazione - dice - in attesa di mercoledì quando il Parlamento farà la sua scelta».

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