Sfonda con l'auto il cancello dell'Eliseo: Arrestato un italiano direttore di un teatro «Tagliati i fondi alla Comedie Italienne»

Sfonda con l'auto il cancello dell'Eliseo: Arrestato un italiano direttore di un teatro «Tagliati i fondi alla Comedie Italienne»
Giovedì 26 Dicembre 2013, 12:50 - Ultimo agg. 27 Dicembre, 19:44
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L'attacco al palazzo stavolta stato portato nel vero senso della parola.

Il direttore di un teatro parigino è stato fermato stamani a Parigi dopo aver tentato di sfondare il cancello principale dell'Eliseo a bordo di un'auto, colpendolo a bassa velocità. Secondo fonti di polizia, «avrebbe agito per denunciare la mancanza di fondi». L'uomo si chiama Attilio Maggiulli e già ieri aveva protestato bruciando una piccola statua di Arlecchino, un gesto simbolico che oggi è stato replicato con ben altra portata.

Maggiulli si è presentato a bordo della sua auto davanti al cancello del palazzo presidenziale, «ma è riuscito solo a toccarlo leggermente, a bassa velocità». Subito fermato dalle forze dell'ordine presenti sul posto, è stato portato in ospedale per «esami complementari».

«È stato estratto in stato di incoscienza dalla sua auto» l'uomo che stamani ha tentato di sfondare il cancello dell'Eliseo a Parigi. Lo riferisce una commerciante della zona, Marie-Mathilde, al quotidiano Le Parisien. «Ho sentito un gran botto e visto una macchina grigia. La polizia e la guardia repubblicana si sono precipitato», ha aggiunto la testimone. Secondo il giornale, l'auto risulta rubata ed è stata subito rimossa. All'interno è stato trovato liquido infiammabile.

Un gesto disperato per denunciare i tagli alla cultura del governo francese di Francois Hollande. Fonti della polizia riferiscono che Maggiulli era già stato fermato ieri per aver dato fuoco a un Arlecchino e distribuito volantini contro i tagli al suo teatro, sempre vicino all'Eliseo. Fermato questa mattina dagli agenti di sicurezza, è stato poi bloccato dalla guardia repubblicana e portato in ospedale per accertamenti medici. «È un gesto disperato, quello di un uomo esasperato, che non ne poteva più di ascoltare promesse non mantenute», racconta Helene Lestrade, compagna di Maggiulli nonchè attrice della Comedie Italienne, contattata telefonicamente dall'ANSA a Parigi. «Al teatro - racconta la donna, profondamente scioccata per questo gesto di cui non sapeva nulla e che ha appreso attraverso i media - era tutto sospeso. Non c'erano più sovvenzioni, eppure gli spettacoli hanno sempre funzionato bene». Sempre secondo Lestrade, le condizioni di salute del regista non sarebbero gravi.

La polizia ha raccontato che l'uomo è stato fermato, ascoltato e poi rilasciato senza nessuna accusa da parte della procura. Già nel 1999, l'artista lanciò una protesta contro l'aumento delle tasse e la simultanea riduzione dei fondi per l'arte, pubblicando su grandi quotidiani come Le Monde e Liberation una «supplica del povero Arlecchino» all'allora presidente Jacques Chirac e al premier Lionel Jospin. In quell'occasione, ottenne l'appoggio di importanti personalità, come Dario Fo, Ettore Scola o Luca Ronconi. «Solo un pazzo poteva lanciarsi in questo progetto», diceva tempo fà Maggiulli, riferendosi al piccolo teatro italiano, poi ribattezzato 'La Comedie Italienne', situato in un ex commissariato a Rue de la Gaite, nel cuore di Montparnasse. In circa trenta anni di attività, la Comedie Italienne ha offerto ai parigini circa 80 spettacoli, tra cui grandi classici come Goldoni e Gozzi, ma anche una scuola di teatro che ha contribuito a formare numerosi attori. Nonostante l'eccentrico gesto del regista il teatro intende continuare la sua programmazione. E stasera andrà in scena con un piece di Goldoni. «Se ha agito così non è certo per fermarsi ma per permettere a tutti noi di andare avanti», commenta ins serata una dipendente del suo teatro.

Chi è Regista e attore, ha fondato nella metà degli anni '70 La Comèdie italienne, nel quartiere Montparnasse, l'unico teatro italiano in Francia voluto tra gli altri da Giorgio Strehler e Italo Calvino. Questo teatro porta avanti la tradizione della Commedia dell'Arte che dai tempi di Luigi XIV ha Parigi come sede naturale. I fondi pubblici erano pochi, ma vitali per la sopravvivenza del teatro.

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