Caso Scajola, Matacena dalla latitanza: «Ho pensato di farla finita. Mia moglie? Donna coraggiosa»

Caso Scajola, Matacena dalla latitanza: «Ho pensato di farla finita. Mia moglie? Donna coraggiosa»
Lunedì 12 Maggio 2014, 23:54 - Ultimo agg. 13 Maggio, 11:54
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​In realt ho pensato anche di farla finita, ma Chiara mi ha strappato la promessa che se i due ricorsi non avranno buon esito (uno in Cassazione, l'altro presso la Corte dei diritti dell'Uomo, ndr) rientrer in Italia.

Così l'ex parlamentare latitante a Beirut, Amedeo Matacena, risponde a Bruno Vespa, in collegamento su Skype che lo ha intervistato nel corso della trasmissione «Porta a Porta», alla domanda se avesse pensato a costituirsi. «Claudio Scajola - aggiunge - è una persona di gran cuore, una persona che vive intensamente i rapporti umani. Ed è anche un avvocato: in un momento di difficoltà chiunque si rivolgerebbe a un amico come lui».



«Con Scajola non abbiamo mai avuto rapporti di affari - continua Matacena - di nessun tipo e di nessun genere. Tra noi c'è una grande amicizia e una stima reciproca. Ci conosciamo dal '94, insieme abbiamo vissuto l'esperienza di Forza Italia». Alla domanda del conduttore sulle intercettazioni che parlano di un conto a suo nome aperto presso la Tesoreria della Camera, Matacena risponde che c'è un conto presso la filiale di Napoli 1 che però non ha nessuna disponibilità di liquidi.



«Basta prendere l'estratto conto e verificare - afferma l'ex deputato - nessun versamento è stato eseguito da Scajola, gli unici movimenti contabili riguardano un'assistenza sanitaria». Matacena conferma anche che la moglie, Chiara Rizzo, che ieri è stata fermata all'aeroporto di Nizza «voleva rientrare in Italia esclusivamente per costituirsi». Il suo desiderio era di «tornare per chiarire, per non lasciare da solo nostro figlio in questa situazione». Sul possibile divorzio, Matacena spiega: «mia moglie non ha mai condiviso il fatto che me ne sia andato e per questo ha deciso di chiedere il divorzio», mentre sul rapporto con Scajola si dice sicuro che l'ex ministro, per la signora Rizzo «è come un padre, a cui chiunque avrebbe chiesto aiuto».