Conchita Wurst, la drag queen barbuta che divide l'Europa | Foto

Conchita Wurst, la drag queen barbuta che divide l'Europa | Foto
di Andrea Spinelli
Lunedì 12 Maggio 2014, 10:59 - Ultimo agg. 11:00
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bastato vederla abbassare le ciglia da Bambi davanti alle telecamere dopo l’ennesimo acuto della sua Rise Like Phoenix (Sorgere come la fenice), per capire che Conchita Wrust sarebbe stata la protagonista assoluta della 59esima edizione dell’Eurovision Song Contest.

Puntuale la conferma dei bookmaker inglesi passati con le loro quote per la finalissima di Copenaghen dalle 30-40 volte la posta della vigilia a 2 (Emma, per fare un esempio, veniva data attorno a 100) e la crescita esponenziale del tam tam dei media. Alla fine, l’Austria è tornata sul gradino più alto dell’Eurofestival 48 anni dopo la vittoria in Lussemburgo di Udo Jürgens.

La Wurst è una drag queen e all’anagrafe di Gmunden, la cittadina austriaca dov’è nata/o venticinque anni fa, si chiama Thomas Neuwirth.

Conchita-Thomas si trucca da donna, si pettina da donna, si veste da donna, ma porta la barba, caratteristica che l’ha resa subito un’icona, tanto che la popolare presentatrice austriaca Katharina Bellowitsch si è collegata da Vienna con il viso ricoperto di finta peluria. Meno divertito il commento su Twitter del vicepremier russo Dmitri Rogozin: «Il risultato di Eurovision ha mostrato ai sostenitori dell’integrazione il loro futuro europeo: una donna barbuta».

Tagliato con l’accetta quello del vicepresidente della Duma, il nazionalista Vladimir Zhirinovski: «È la fine dell’Europa; loro non hanno più uomini e donne, hanno questo qua». Alla vigilia della manifestazione proprio Russia e Bielorussia avevano chiesto all’Ebu, l’European Broadcasting Union, di poter trasmettere lo show danese in differita per tagliare il passaggio della Wurst. Richiesta rigettata dall’Eurovisione che martedì, in occasione della semifinale, aveva provocato un mezzo terremoto nella grande arena ricavata all’interno degli ex cantieri navali B&W Hallerne di Copenaghen, sommergendo di fischi le esponenti della Federazione, le gemelle Masha e Natsia Tolmachevy.

Alla fine, a dispetto del Cremlino, la Wurst s’è portata a casa anche 5 preferenze del televoto russo. Otto gliene sono invece arrivate dall’Ucraina. «Questo premio è dedicato a tutti coloro che credono in un futuro di pace e libertà» ha commentato Conchita Wurst, «siamo uniti e siamo inarrestabili».

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