Londra, Grimaldi di bronzo salva il nuoto azzurro
Terza nella 10km di fondo per 4 decimi

Martina Grimaldi
Martina Grimaldi
Venerdì 10 Agosto 2012, 10:33 - Ultimo agg. 10:34
3 Minuti di Lettura
dal nostro inviato Carlo Santi

LONDRA - Nella magia di Hyde Park erano in centomila ad assistere alla prova di nuoto di fondo. E Martina Grimaldi con il suo terzo posto ha regalato il primo sorriso al mondo dell’acqua azzurra. La fondista bolognese, seconda al Mondiale di Shanghai 2011 e terza nel mare di Ostia due anni prima, nelle acque libere della Londra olimpica nuotando per poco meno di due ore (1h57.41.8) ha resistito nel finale alle bracciate della padrona di casa Keri-Anne Payne che è rimasta giù da podio. «La mia medaglia la dedico a tutti quelli che mi vogliono bene - ha detto la bella Martina - e alla mia Emilia». Un pensiero gentile il suo, il desiderio di ritrovare, a casa e nella sua terra, serenità dopo il dramma e la paura del terremoto.



Martina Grimaldi, bolognese di 24 anni, ha raccolto il premio dopo un anno di lavoro. Fare meglio di questo terzo posto olimpico era difficile anche se lei, che in gara è una ragionatrice, mai una mossa azzardata, ha cercato di andare oltre. Davanti, di un soffio, l’inezia di 3”6 che dopo una cavalcata così lunga sono poca cosa ma imprendibili per Martina, l’ungherese Eva Risztov e la statunitense Haley Anderson staccate di neppure mezzo secondo hanno tagliato il traguardo posto davanti a Memorial in onore della Principessa Diana.



Le acque del Serpentine’s Lake di Hyde Park, un gioiello in un (finalmente) giorno quasi d’estate, finalmente con il sole sopra Londra, hanno accolto venticinque fondiste. Diciannove gradi la temperatura dell’acqua «ma anche un bel po’ di alghe», ha detto la Grimaldi che ama l’acqua fredda e che all’inizio, dopo essersi caricata con la musica ascoltando Lady Gaga, è rimasta nel gruppo di testa. «Colpi proibiti? Non ne ho percepiti, però ha visto qualche ammonizione».



Il percorso, 1700 metri da nuotare, ha visto l’azzurra ottava al primo passaggio. Da quel momento, con attenzione e senza inutile spavalderia, ha cominciato a rimontare posizioni. L’azzurra è transitata in seguito quarta e poi seconda, quindi ancora quarta poi quinta. Davanti c’era l’ungherese Risztov, una nuotatrice che al Mondiale di Barcellona 2003 ha vinto tre argenti in piscina (400sl, 400 misti e 200 farfalla) e che ieri a tratti per cercare di riposare, si è esibita in qualche bracciata a dorso. Era, quella dell’ungherese, la selezione per non arrivare alla fine della gara come in una tonnara dove il rischio di farsi male (perdere) poteva essere tanto.Ecco allora che il gruppo di testa, quello che si sarebbe giocato il podio, era diventato esiguo: cinque nuotatrici.



Il tentativo di andare ad attaccare l’ungherese, un autentico pesce nel laghetto di Hyde Park, lo ha fatto l’americana Anderson ma senza riuscire nel suo intento mentre Martina Grimaldi non ce l’ha fatta ad attaccarsi.«Ma ho cercato sempre di lottare e questa gara si è svolta proprio come volevo», ha spiegato la ragazza di Bologna che ama così tanto nuotare fuori dalla piscina e sogna già, per nulla appagata di questa medaglia e delle altre che ha a casa, i Giochi di Rio. «Credo di avere ancora tante motivazioni per andare avanti e spero davvero che rimarranno. Certo, in Brasile tra quattro anni ci sarò». Ha nuotato con il numero 10 tatuato sul braccio, lo stesso numero che indica il voto meritato in questi Giochi così tormentati per il nostro nuoto. «Io sono rimasta calma, non ho seguito le polemiche. Al Villaggio sono rimasta in disparte, nella mia cameretta con le amiche del sincro».



La medaglia di bronzo è un bel regalo che ieri ha festeggiato con i genitori e gli amici che sono venuti nella City per fare il tifo. «Il fidanzato? No, sono single, ma presto verrà», dice con un sorriso Martina che sogna anche una laurea. «Negli ultimi due anni non ho dato nessun esame ma ne è valsa la pena» dice, promettendo, adesso, di studiare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA