Aci: «Troppe auto storiche, alcune sono
solo vecchie. L'erario perde 200 milioni»

Il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani con Serena Autieri alla Coppa d'Oro
Il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani con Serena Autieri alla Coppa d'Oro
Giovedì 3 Luglio 2014, 09:06 - Ultimo agg. 09:11
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ROMA - Le iscrizioni al registro delle auto storiche hanno vissuto un «aumento sproporzionato» negli ultimi anni, arrivando a 130mila l'anno rispetto alle poche migliaia di qualche anno fa. Lo ha rilevato il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, in un'audizione in commissione Finanze della Camera sul Ddl Capezzone di riforma delle tasse automobilistiche.





Sticchi Damiani ha sottolineato che per la maggior parte si tratta di auto che vengono utilizzate quotidianamente sulle strade, con costi di esercizio bassissimi grazie alle agevolazioni fiscali e assicurative, ma alto inquinamento e perdita di gettito per l'erario, valutabile in circa 200 milioni l'anno. Dei circa quattro milioni di auto storiche, ha stimato, 800mila lo sono veramente. I restanti 3,2 milioni di veicoli sono solo automobili vecchie. Il presidente dell'Aci ha proposto due soluzioni per superare questa situazione.



Una è un filtro all'ingresso, una "lista chiusa annuale" con i modelli ritenuti meritevoli di essere classificati come storici. Per quelli già iscritti nel registro, invece, «che rappresentano un grosso pericolo per la sicurezza e la sostenibilità ambientale della circolazione stradale», Sticchi Damiani propone l'introduzione di incentivi specifici alla rottamazione, collegati all'acquisto di automobili nuove.

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