Los Roques, i sei corpi recuperati sull'aereo su cui viaggiava Missoni trasferiti a Caracas

Los Roques, i sei corpi recuperati sull'aereo su cui viaggiava Missoni trasferiti a Caracas
Venerdì 18 Ottobre 2013, 17:51 - Ultimo agg. 20 Ottobre, 12:56
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I resti dei sei corpi recuperati a Los Roques a bordo dell'aereo inabissatosi nel gennaio scorso nel mare del Venezuela dove viaggiavano Vittorio Missoni e altre 5 persone sono stati portati presso la procura di Caracas. «Si trovano presso quella sede, in un laboratorio speciale della procura, dove si faranno gli esami del Dna», hanno reso noto all'agenzia Ansa fonti venezuelane.



«Distribuite in dieci sacche, le spoglie - precisano le fonti - appartengono a tutte le sei persone che si trovavano sul bimotore. I prossimi passi dei lavori in mare per il recupero del relitto prevedono tra l'altro - aggiungono - l'estrazione dei motori e di altri pezzi della carlinga, che saranno portati sulla superficie, al fine di iniziare le indagini per capire quali siano state le cause dell'incidente».



Entrambi i motori sono stati trovati staccati dal relitto del vecchio Islander britannico matricola YV2615BN-2A pilotato da German Marchant e da Juan Carlos Ferrer Milano su cui viaggiavano Missoni, la compagna Maurizia Castiglion e gli amici della coppia, Guido Foresti ed Elda Scalvenzi. Quella mattina del 4 gennaio Missoni e la moglie si erano imbarcati per Caracas, da dove sarebbero poi partiti per l'Italia, al termine di un periodo di ferie natalizie alla Gran Roque, uno dei paradisi dei Caraibi.



Tra le prime ipotesi su cui si ragiona è che l'incidente possa essere stato provocato dal distacco di una pala dell'elica, che provocando una fortissima vibrazione ha determinato il distacco di un motore, rendendo ingovernabile l'aereo.



Ieri una squadra di sommozzatori venezuelani ha recuperato i resti umani a bordo del piccolo bimotore disperso il 4 gennaio scorso a nord di Los Roques, su cui viaggiavano Vittorio Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni, una coppia di loro amici italiani e i due piloti. Le operazioni portate avanti dagli uomini della marina bolivariana in coordinamento con il ministero degli Interni di Caracas puntano non solo al recupero dei corpi ma anche a stabilire le cause dell'incidente: in sostanza, se si sia trattato di un errore umano o di un'avaria tecnica.



A dare qualche precisazione di quanto capitava nella profondità del mare vicino a "cayo Carenero", un altro isolotto dei Roques, è stata la procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega: «Il recupero è avvenuto nella seconda immersione di ieri, quando i sub hanno raccolto campioni che saranno esaminati» dagli esperti di Caracas, ha riferito. Luisa Ortega ha anche annunciato che lunedì incontrera a Caracas «i familiari delle vittime per informarli sui progressi fatti nelle indagini». Con una nota diffusa a Milano, le famiglie Missoni, Castiglioni, Foresti e Scalvenzi hanno invece informato «di non aver ricevuto alcuna comunicazione dettagliata e ufficiale in merito».



Fonti locali rilevano che i lavori di ricerca e recupero avvengono «a 70-75 metri di profondità, nel punto dove il relitto era stato trovato a giugno». Il lavoro da svolgere «non è semplice», fanno notare. Il ritrovamento del relitto e dei resti umani aiuterà a chiudere una vicenda tragica, inizialmente coperta anche di qualche mistero - si era persino parlato di un sequestro aereo da parte del narcotraffico - e che ha colpito tragicamente diverse famiglie.