È morto Alexander Shulgin: il padre
dell'ecstasy aveva 88 anni -Foto

Alexander Shulgin
Alexander Shulgin
Martedì 3 Giugno 2014, 21:35 - Ultimo agg. 21:53
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ROMA - morto oggi Alexander Shulgin, il padre dell'ecstasy. Nella sua vita il farmacologo nato a Berkeley, in California, nel 1925 ha scoperto, sintetizzato e provato sulla sua pelle oltre 200 sostanze psicoattive, tra cui anche la metanfetamina che sta alla base della droga comunemente nota come XTC.

Shulgin se ne va a 88 anni, dopo una lunga malattia provocata da un cancro al fegato. A dare l'annuncio della sua morte è stata la moglie Anna tramite la sua pagina Facebook: lo scienziato è deceduto «tra amici e parenti» con il sottofondo di «musica da meditazione buddista». L'Mdma venne brevettata già nel 1913 dalla compagnia tedesca Merck, forse come pillola dimagrante, poi abbandonata a causa dei suoi effetti collaterali. Durante la prima guerra mondiale la molecola venne somministrata ai soldati per ridurre la fame, la sete e la paura.

Ritornò alla luce nel 1953, quando l'esercito americano provò una serie di droghe per applicazioni militari (le dicerie dicono come siero della verità). Il padre dell'Mdma è appunto Alexander Shulgin, il biochimico inventore tra l'altro di un famoso insetticida, che la sperimentò su di sè e su un gruppo ristretto di amici. Si presentava già allora come un tipo aperto, che non cercava di fare proselitismo e, grazie alle sue conoscenze, continuò per tutta la vita indisturbato le sue ricerche. Nel 1985 i mass media sollevarono la questione attorno all'ecstasy e la Dea, l'agenzia federale antidroga americana, ne proibì l'uso per un anno per decidere quale atteggiamento adottare nei confronti di questa droga, nell'attesa di ulteriori studi su di essa. In Italia è illegale dal 1988.

Dall'introduzione di PiHKAL Alexander Shulgin si presentò così: «Sono un farmacologo ed un chimico. Ho speso la maggior parte della mia investigazione in età adulta sull'azione delle droghe, come sono state scoperte, cosa sono, cosa fanno, come possono essere d'aiuto - o dannose. Ma il mio interesse è posto in qualche modo al di fuori della farmacologia convenzionale, nell'area che ho trovato più appagante e affascinante, quella delle droghe psichedeliche. Lasciatemi spiegare il perchè di questa posizione. Ogni droga, legale o illegale, ha un vantaggio. Ogni droga presenta dei rischi. E ogni droga può essere abusata. In definitiva, credo che stia ad ognuno di noi mettere su una bilancia il vantaggio rispetto al rischio e decidere quale pesi di più. I vantaggi hanno un ampio spettro. Possono includere cose come curare malattie, lenire il dolore fisico o emotivo, intossicazioni e rilassamento. Certe droghe - quelle conosciute come psichedeliche - permettono un aumento nell'introspezione personale ed un'espansione degli orizzonti mentali ed emotivi. Anche i rischi sono svariati, spaziando da danni fisici a disturbi psicologici, dipendenza, e violazione della legge».

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