Napoli, certificati fotocopiati
in un seggio di Chiaia

Napoli, certificati fotocopiati in un seggio di Chiaia
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 29 Marzo 2010, 17:59 - Ultimo agg. 30 Marzo, 12:40
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NAPOLI (29 marzo) - Un rappresentante di lista denunciato per incetta di certificati elettorali e immediatamente espulso dal seggio; la presenza di pregiudicati all’esterno delle sezioni in cui si vota; decine di segnalazioni, alcune delle quali particolarmente allarmanti, nelle quali si parla di presenza di schede originali gi votate. Sono i risultati dei controlli da parte della task force voluta dal prefetto per vigilare sul «voto pulito» nella giornata di ieri. A urne ormai aperte giunge la conferma investigativa dell’esistenza del «voto controllato», come lo definisce il capo della Digos di Napoli, Antonio Sbordone.



«Un fenomeno - aggiunge il dirigente che ha ormai una consolidata esperienza in materia di elezioni - che esisteva, ma che oggi sembra aver assunto ormai proporzioni massicce». È la cartina di tornasole che dimostra come qualcosa di torbido continui a inquinare quella che dovrebbe essere una libera consultazione elettorale. Ma procediamo con ordine. L’episodio sicuramente più grave si è verificato ieri mattina a Chiaia. All’interno di un seggio di via Giordano Bruno qualcuno si è accorto che un rappresentante di lista del partito «Noi Sud-Libertà e autonomia» sfilava da una cartellina alcuni certificati elettorali e li consegnava ai legittimi assegnatari; immediatamente è stato chiesto l’intervento dei poliziotti: nella scuola sono arrivati anche gli agenti della Digos, che hanno verificato come l’uomo in realtà di certificati ne avesse 15, 13 delle quali erano fotocopiate e due in originale.



Identificato e denunciato per violazione della legge elettorale (il reato è «incetta di certificati elettorali», lo stesso commesso dal gestore di una sala giochi di Monterusciello) è stato anche espulso dal seggio. Rischia, se rinviato a giudizio, una pena da uno a tre anni. Stupefacenti le dichiarazioni che ha reso ai poliziotti: «I certificati? Li tenevo io perchè i titolari li avevano smarriti»; una spiegazione che poco e male si concilia anche con gli interrogatori dei 15 elettori, contraddittori e poco conciliabili l’uno con l’altro. Su questo stesso versante, ma per i fatti accaduti a Pozzuoli, dove i certificati elettorali scoperti in un bar-sala giochi a Monterusciello, sono proseguite ieri anche le indagini dei carabinieri. A coordinarle è il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Alessandro Pennasilico.



Le domande fondamentali alle quali gli inquirenti stanno cercando di dare risposte sono prevalentemente due: dando per assodato che esisteva un giro di denari legato al voto (come dimostrano i 5300 euro trovati accanto alle tessere), chi è il «mandante» del tentativo di corruzione elettorale? E ancora: può ipotizzarsi la longa manus della camorra in questa operazione? La presenza della criminalità, organizzata e comune,è stata registrata ieri in prossimità di molti seggi elettorali da polizia e carabinieri, che hanno identificato decine e decine di persone, tutte pregiudicate. Anche all’osservatorio sul «voto pulito» istituito dai Verdi sono giunte 18 segnalazioni: «Nel seggio del Pallonetto di Santa Lucia - dice il commissario regionale Francesco Borrelli - è stato impedito a dei rappresetanti di lista di accompagnare le persone alle cabine elettorali ed è stato chiesto i tenere chiuso il Caf che si trova a fianco del plesso elettorale.



Segnalati anche quattro casi di videofonini che hanno scattato foto dentro ai seggi nelle zone di Secondigliano, Marano, Casalnuovo e Mondragone. Segnalato pure il caso di una sostenitice di una candidata che faceva intendere ipotetiche prestazioni sessuali in cambio del voto». Infine ieri sera due episodi: la protesta di alcuni elettori nel seggio allestito nella scuola media «Caracciolo», in via S. Maria Antesaecula, nel quartiere Stella e un fermo ad Aversa. Due residenti che votano abitualmente nelle sezioni 130 e 128, al momento del voto non hanno trovato il proprio nome negli elenchi in possesso degli scrutatori. La tessera elettorale in loro possesso, invece, li indicava come elettori di quelle sezioni.



Ad Aversa invece è scattata la denuncia per un elettore che aveva fotografato il proprio voto nella cabina elettorale. È accaduto al seggio numero 18 del 5° Circolo.
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