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Sono da poco passate le 8 quando Mirijana Dragicevic, vestita di nero, in compagnia del marito, sale sul palco di un Palavesuvio colmo all’inverosimile, ad aspettarla ci sono circa 25mila persone. O almeno tante sono le ostie consacrate che i cinquanta sacerdoti hanno distribuito ai fedeli durante l’eucarestia. Forse sono molti di più, quasi trentamila. «Quanta gente - sussurra Mirijana prima di inginocchiarsi davanti alla piccola statua della Madonna - qui a Napoli c’è una grande fede, ed è questa la ragione che mi porta qui sempre più spesso».
L’«incontro» con la Vergine dura circa otto minuti. A un cenno della veggente in platea cala il silenzio assoluto, anche i fotografi per qualche istante smettono di scattare e rivolgono lo sguardo verso l’alto. Tutt’intorno decine di telecamere, i giornalisti non si contano, una troupe televisiva è arrivata dalla Spagna, un’altra dall’Inghilterra, un’altra ancora dalla Svizzera. Nietta Nocerino, organizzatrice dell’evento e anima dell’associazione «Cieli Nuovi», che da anni organizza pellegrinaggi a Medjugorje, ancora non crede ai suoi occhi: «Trentamila persone? Incredibile, due anni fa ce n’erano non più di quindicimila e già mi sembrava una follia. È andato tutto benissimo e non mi meraviglio, quando c’è la mano della Madonna è difficile che qualcosa non funzioni».
Trentamila persone, arrivate in gran parte nella notte da tutte le città d’Italia, armate di zaini, bottiglie d’acqua, panini e sacchi a pelo nei quali proteggersi dal freddo gelido prima dell’apertura dei cancelli intorno a mezzanotte. L’ambiente è eterogeneo assai: ammalati, anziani, bambini che urlano, volontari in divisa, ma anche uomini in giacca e cravatta, signore in visone e tacchi a spillo che probabilmente a Ponticelli mai avrebbero messo piede in vita loro, ma ora sono disposte a tutto, pur di assistere all’apparizione.
Nascosto nelle ultime file c’è Mario Scaramella balzato due anni fa agli onori delle cronache per la misteriosa morte dello 007 russo Livtinenko e consulente di Paolo Guzzanti all’interno della chiacchierata commissione Mitrokhin. «Ha avuto la conversione - giura una donna che lo conosce bene - ormai è diventato un’altra persona, recita il rosario ogni giorno e frequenta regolarmente la chiesa, roba da non credere». Poco distante da lui un altro volto abbastanza noto nel mondo della politica. È il senatore del Pdl Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir, devoto da anni alla Madonna di Medjugorje. In Bosnia pare che lui ci vada almeno due volte all’anno.
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