Omicidio Fanella, il tesoro nascosto in casse di vino e i “dialoghi” del tentato sequestro

Omicidio Fanella, il tesoro nascosto in casse di vino e i “dialoghi” del tentato sequestro
Giovedì 10 Luglio 2014, 18:05 - Ultimo agg. 11 Luglio, 18:00
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Era nascosto in una cassa di Cabernet Sauvignon il tesoro di Silvio Fanella, il cassiere di Gennaro Mokbel ucciso una settimana fa. Un video dei carabinieri del Ros mostra la perquisizione a casa dell'uomo ed il ritrovamento di diamanti e denaro. Decine di mazzette di dollari erano state accuratamente incellofanate ed inserite nella cassa di vini, successivamente nascosta nel solaio dell'abitazione di Fanella, un rustico a Pofi, in provincia di Frosinone.



I diamanti - incartati con etichette che ne descrivevano la purezza - erano stati invece nascosti in alcune cassette di sicurezza, a loro volta inserite in mattoni di cemento sotto il pavimento in legno di una struttura all'esterno della casa, tra botti di vino e cassette di legno. Del tesoro facevano parte anche cinque orologi di lusso, tra cui due Rolex.



Si è avvalso della facoltà di non rispondere Roberto Macori, l'ex autista dell'imprenditore Gennaro Mokbel, accusato del tentativo di sequestro del broker Silvio Fanella, avvenuto nell'agosto del 2012. L'atto istruttorio davanti al gip Massimo Battistini si è quindi concluso in pochi minuti. «Il mio assistito si è detto comunque disponibile a riferire rispetto a quanto gli viene contestato ma non c'entra nulla con il mancato rapimento e meno che mai con l'omicidio di Fanella avvenuto la scorsa settimana», ha spiegato uno dei difensori. Il legale dopo aver avuto notizia dell'emissione di una ordinanza di custodia cautelare per il suo assistito ha annunciato che verrà presentato ricorso al tribunale del riesame.





Il tentato sequestro di due anni fa. Dobbiamo bloccargli la via». «È arrivato compare, era quello là, quello là davanti». «Quello ricciolino?». Questa una parte della conversazione intercettata tra due membri della banda durante gli appostamenti in strada, in zona Montesacro a Roma, per organizzare il sequestro del 2012, poi fallito, di Silvio Fanella, il «cassiere» di Gennaro Mokbel ucciso una settimana fa a Roma in un altro tentativo di sequestro finito nel sangue. «Ma come facciamo a bloccargli la via?», si chiede uno dei due malviventi, identificato nel video del Ros con la lettera D. «Noi dobbiamo bloccarla qua compare», risponde il complice, chiamato invece G. «E se siamo là sotto?», chiede D. «Dobbiamo fare il giro, dobbiamo venire con le macchine e fare il giro un'altra volta. Dobbiamo fare tutti quanti il giro, gli blocchiamo la via là».



Il sopralluogo dei due in via Francesco D'Ovidio si interrompe quando arriva Fanella. «Questo mi sa che è - dice G - È arrivato compare, è arrivato. Era quello là avanti». «Quello ricciolino?», chiede D che poi, facendo, riferimento ad altri componenti della banda, dice: «quelli devono aspettare che piglia il motorino, che si sposta».
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