Più digitali con Covid-19. Le app più utilizzate per lo smart working

Più digitali con Covid-19. Le app più utilizzate per lo smart working
Martedì 9 Giugno 2020, 12:00 - Ultimo agg. 19 Giugno, 18:00
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L’osservatorio Starting Finance Deal presenta una fotografia delle applicazioni più funzionali per lo smartworking

Nel 2019 l’Italia era al primo posto in Europa per il tasso di analfabetismo digitale, posizione non smentita dal rapporto Ocse Skills Outlook 2019 che ci vedeva occupare la parte bassa della classifica skills digitali.  Inizio 2020, arriva la pandemia e muta lo scenario: l’avvento del Coronavirus ha decisamente stravolto il nostro modo di vivere e di lavorare, provocando effetti inaspettati e tra questi vi è senza dubbio l’incremento dell’utilizzo di smartphone e dunque delle app. L’osservatorio Starting Finance Deal – società di investimenti e consulenza per startup del gruppo Starting Finance, la prima community dedicata all’informazione economica e finanziaria per i millennials e privilegiato osservatorio sui temi della tecnologia, della mobile app economy e della trasformazione digitale – stima che oggi l’indice di digitalizzazione in Italia sia cresciuto del 35% e che, in media, passiamo 6 ore al giorno al telefono.

Inevitabile come questo fenomeno abbia mutato di conseguenza anche il modo di lavorare, Marco Scioli, presidente e co-fondatore di Starting Finance afferma a tal proposito:“Il mondo del lavoro, lo sappiamo, tendeva già prima del Coronavirus a diventare sempre più interattivo e le applicazioni stanno facendo grandissimi passi in avanti, spinte anche dalla recente fase epidemica. Siamo stati obbligati in questi tre mesi al lavoro agile e probabilmente lo saremo anche nei prossimi tempi perché il distanziamento sociale rimarrà una costante. Le aziende stesse si stanno organizzando affinché i propri dipendenti possano lavorare a distanza usufruendo di ulteriori possibilità e pacchetti di benefit che permettono di rimanere in contatto con i propri colleghi e con i propri dipendenti”.

In cima alla classifica delle app più utilizzate abbiamo Zoom (prima in classifica con un aumento pari a 60 volte i dati di aprile 2019 e 131 milioni di download), Microsoft Teams (nella top ten delle classifiche globali), Google Hangouts Meet (posizione otto della top ten generale e primo download in Italia per i dispositivi Android), programmi che permettono di fare videoconferenze e quindi facilitare lo smart working. Continua Scioli, “abbiamo provato ad usare un’app che tipicamente viene usata per il gaming e che invece in questo caso è stata sfruttata per lavorare: è Discord, una piattaforma che permette di creare delle stanze virtuali un po’ come delle chat di WhatsApp ma trasformate in audio-stanze: io quindi mi posso spostare dal canale Sales al canale Marketing al canale Corporate Finance andando a trovare all’interno di queste rooms i miei colleghi che stanno lavorando in quella unità produttiva”. Con Google Classroom, anch’essa nella top ten dei download mondo, i tantissimi studenti in “smart schooling” hanno potuto seguire la didattica a distanza.

Non si può non menzionare Houseparty, che solo in Italia ha avuto un aumento di 423mila download dall’inizio del lockdown. Questa app, che ha arricchito i momenti di svago, organizza virtualmente feste e fa incontrare gli amici online attraverso una videochat di gruppo dove possono partecipare fino a 8 persone: è stato così possibile vivere in rete quella che, prima del lockdown, era l’esperienza dell’aperitivo o dell’uscita del sabato sera. Anche i provider aziendali hanno aggiornato il loro catalogo con servizi relativi all’entartainment e al gaming, non è un caso che nella top ten dei download abbiamo Netflix e Amazon prime video che sono arrivate a +60%; solo in Italia, dal 17 marzo, la stessa Netflix ha registrato un aumento globale degli accessi pari al 332%, mentre i download dell’app di Amazon prime Video sono aumentati del 101% nel mese di marzo. Giochi di ogni genere, da Fortnite a Clash of Clans, con Minecraft primo download pay in classifica per i dispositivi Android, fino ad arrivare a Tik Tok, l’app di social networking più amata dai giovanissimi, che in Italia ha avuto un vero boom e a fine aprile seconda in classifica nei download globali (questo perché i tanti ragazzi che ancora non l’avevano provata hanno avuto in queste settimane l’occasione per sperimentarla e farla propria). Spazio anche ai classici con la riscoperta di giochi tradizionali (ad esempio UNO in versione digitale), che la frenesia della nostra quotidianità aveva messo da parte.

Un altro settore che ha spopolato è stato quello sportivo: l’abbondanza di tempo libero e l’impossibilità di recarsi in palestra hanno cambiato il modo di allenarsi delle persone, che si sono affidate alle numerose applicazioni presenti sul mercato; le più scelte sono state Nike Training, 7 Minutes Workout e Freeletics.

Il Covid ha portato con se molti effetti negativi, come l’aumento di ansia e depressione, e da qui la nascita di app per l’assistenza della salute emotiva, fra le quali la più scaricata è stata Youper che, attraverso l’intelligenza artificiale, aiuta a ridurre il panico e migliorare umore e sonno. Scioli ci parla anche di un’altra app chiamata Forkeep la quale rivoluziona il modo in cui le persone accedono ai propri dati biologici e si prendono cura della propria salute e del proprio psicofisico, aumentando anche la qualità è la durata della propria vita. “È una piattaforma che viene sfruttata da lavoratori dipendenti e da professionisti nonché da istituzioni sanitarie, da aziende e da medici specialisti. Offre una soluzione ai problemi di queste realtà in quanto consente di monitorare, gestire e migliorare lo stato del personale di benessere attraverso servizi di prevenzione, consulenza specialistica ed educazione agli stili di vita. Questa piattaforma consente così di mutuare una serie di rapporti che tipicamente si fanno dal vivo, face to face: parlo di interventi di medici di dottori e di psicologi – esperienze che oggi si prova a trasportare nel mondo digitale, cosa che, come questo momento storico ha insegnato, può rappresentare insomma un vantaggio. Niente sostituisce il rapporto medico-paziente e una tale strategia potrà essere d’aiuto solo se mixata con il piano della realtà; quindi è fondamentale avere sempre un contatto fisico continuo, unito magari a questo livello digitale che, usato in parallelo, può creare la sinergia perfetta: ed è un po’ quello che ci ha insegnato questo periodo di Coronavirus”.

In questi mesi di lockdown abbiamo poi assistito al trionfo del food delivery con impennate dei download per Just Eat e Deliveroo: grazie a questi software, ristoranti ed esercizi hanno continuato a prestare servizio ai propri clienti ma al tempo stesso hanno potuto trovarne di nuovi. È il caso di Dishcovery, app progetto audace e tutto italiano che ha saputo fronteggiare la crisi, consentendo ai ristoranti di far scaricare direttamente il menu e pagare attraverso la piattaforma: un’idea per non rinunciare al piacere della buona tavola, rispettando al contempo le distanze di sicurezza. Da avere sempre in tasca anche l’App Ufirst, un software ideale per evitare le lunghe code davanti ai supermercati, il tutto mediante un monitoraggio dell’avanzamento della fila: pochi e semplici passaggi con cui ricevere un numero di accesso che ci indica quando uscire di casa, risparmiando così del tempo prezioso.
Una delle più grandi rivoluzioni del post Covid è sicuramente quella legata alla mobilità. Le soluzioni che strizzano l’occhio alla sostenibilità, in parte già presenti in epoca pre Coronavirus, adesso stanno sbancando, anche grazie alle misure di incentivo dei governi. Quindi via al bike sharing, con bici a pedalata assistita, fino ad arrivare a monopattini elettrici, tutte opzioni fruite tramite app e per le quali è realistico aspettarsi un forte sviluppo. Stesse previsioni per le app sharing su veicolo, da Uber Jump, il colosso americano del gig driving, a Pop Move, il primo social mobility network che da un anno ha dato il via alla condivisione auto fra privati.

“L’avvento del Covid ha sensibilizzato le persone all’utilizzo della tecnologia”, spiega Roberto Sfoglietta, CEO di Starting Finance Deal. “E ciò è avvenuto soprattutto in Italia, dove il livello di alfabetizzazione tecnologica è molto più alto nella fascia di età giovanile, il che è un peccato perché sono moltissime le applicazioni e le possibilità a disposizione anche dei soggetti più adulti. Le startup stanno intanto puntando a offrire servizi per la risoluzione di problemi pratici: stiamo vedendo un incremento di app del delivery, in primo luogo di cibo, ma anche di quelle finalizzate a far ricevere al consumatore ogni possibile comodità o esperienza direttamente a casa. Per questo, conclude Sfoglietta, “la mia visione – forte anche del nostro osservatorio in costante studio e aggiornamento sul mondo innovazione e le sue potenzialità – rimane ottimista: siamo un paese che avrà la forza di rialzarsi e andare avanti nel migliore dei modi”.

Lucia Medri

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