LE INCHIESTE DEL MATTINO| La resa della Protezione civile. Gabrielli accusa: «Siamo disarmati»

LE INCHIESTE DEL MATTINO| La resa della Protezione civile. Gabrielli accusa: «Siamo disarmati»
di Gigi di Fiore
Domenica 12 Ottobre 2014, 22:50 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 14:07
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La grande illusione compie un anno proprio questo mese. Nella grande sede della Protezione civile nazionale in via Vitorchiano a Roma, venne presentata la piattaforma Dewetra.



Sembra il nome di una nuova auto, è invece un sistema che avrebbe dovuto monitorare in tempo reale i rischi naturali, con l’aggiunta di previsioni e calcoli di prevenzione. Un software, insomma, un aiuto informatico al vecchio metereologo, nato da una convenzione tra Protezione civile e Fondazione Cima, un ente di ricerca costituito nel 2007.



Fondatori proprio la Protezione civile, la Presidenza del consiglio dei ministri, Università di Genova, Regione Liguria e Provincia di Savona. Parlare oggi del sistema Dewetra a Genova, sarebbe come parlare della corda a casa dell’impiccato. Eppure, quella presentazione riponeva grandi speranze nella prevenzione di alluvioni, frane, catastrofi provocate dal maltempo.



Il responsabile della Protezione civile, Franco Gabrielli, spiegò: «Questo sistema è già stato donato ad alcuni Paesi, con accordi bilaterali».

Tutto bello, tutto futuribile: si spiegava che le attività di Dewetra erano legate a incendi e inondazioni, «scelti come fenomeni prioritari per la loro frequenza e diffusione nazionale». Un anno dopo, con le immagini da vergogna delle nuove esondazioni a Genova, Gabrielli ammette: «Le valutazioni del pericolo dalle condizioni meteorologiche sono state sbagliate». Ma poi aggiunge: «Non bisogna però crocifiggere i poveri previsori perché, quando fanno le previsioni, succede spesso che l’evento non sia quello previsto».