Addio a Rino Marcelli,
una vita sul palcoscenico

Addio a Rino Marcelli, una vita sul palcoscenico
di Luciano Giannini
Lunedì 16 Maggio 2016, 11:51 - Ultimo agg. 14:01
3 Minuti di Lettura
Se ne va un altro pezzo di quella Napoli teatrale che il tempo disperde nel vento della Storia che diventa passato irrecuperabile: nella tarda serata di ieri, nella sua casa napoletana, è morto Rino Marcelli, attore, fantasista, comico, macchiettista, ballerino, cantante, che sulle tavole dell’avanspettacolo e della sceneggiata forgiò un’arte istintiva e viscerale messa, poi, da Roberto De Simone al servizio di una produzione meno popolare e più colta. Aveva 86 anni e da tempo aveva abbandonato le scene.

Altrove si chiamano enfant prodige. A Napoli no. A Napoli i ragazzini che facevano teatro erano figli d’arte che vivevano nel solco dei genitori grandi artigiani del teatro. È quel che accadde a Marcelli, che cominciò a recitare a 6 anni. Il suo vero nome era Aberto Servo. Il padre Vincenzo e la mamma Ernestina Fischietti erano caratteristi alla corte di Viviani e Di Maio. L’avanspettacolo, fin quando tramontò, fu la sua palestra al fianco di Trottolino, Beniamino Maggio, Pietro de VIco. 

L'incontro con l'impresario e regista Mico Galdieri lo portò a prendere coscienza di essere non soltanto un ottimo fantasista, ma anche un eccellente attore e a condividere la scena con altri personaggi importanti del mondo teatrale napoletano dell'epoca: Dolores Palumbo, Geppino Anatrelli (il Calboni di Fantozzi), Carlo Taranto. Mario Merola e Pino Mauro furono maestri e compagni di lavoro in un altro universo di spettacolo, quello della sceneggiata. Nel 1990 trionfò in tutta Italia al fianco di Carlo Giuffrè in «Miseria e nobiltà» vincendo anche un Biglietto d'oro dell'Agis. Tre anni dopo portò in giro un recital con Rosalia Maggio in cui ripercorreva il teatro napoletano degli ultimi 50 anni.

E nel 1996, stavolta con Isa Danieli, rievocò i fasti del genere in «Avanspettacolo». Ma fu con Roberto De Simone che l'arte di Marcelli trovò la consacrazione in nove spettacoli nell'arco di una quindicina d'anni, dal ruolo della Matrigna in «Gatta Cenerentola» all'«Ammalato per apprensione» da Molière; da «Eden Teatro» di Viviani alle «99 disgrazie di Pulcinella», senza disdegnare il teatro contemporaneo, quello di Ruccello, in «Notturno di donna con ospiti» al fianco di Giuliana De Sio, legando passato e presente di una ineguagliabile tradizione teatrale, quella della sua terra.

-----

De Magistris.  «Un pezzo della storia del teatro di Napoli se ne è andato domenica.
Rino Marcelli, artista poliedrico, uno dei massimi esponenti prima dell'avanspettacolo e della sceneggiata e poi del teatro colto, ci ha lasciati dopo una vita spesa sul palcoscenico. Quanti ricordi su Rino Marcelli : dagli inizi con Mico Galdieri, alIa tv- dove recitò nel ciclo "Una voce una donna" - fino al cinema quando sostenne un ruolo importante nel 1996 in "Ninfa plebea" di Lina Wertmuller. Senza mai dimenticare la sceneggiata al fianco di Mario Merola e Pino Mauro ma anche l'incontro nel 1986 con Roberto De Simone che lo volle ne "La gatta Cenerentola", con Carlo Giuffrè nel 1990 in "Miseria e nobiltà" al fianco di Luigi De Filippo e con il tour di Rosalia Maggio del '93. Con l'addio alle scene nel 2008 mancò a tutti la sua verve, la sua straordinaria capacità a ricoprire mille ruoli: da quelli dell'attore drammatico al comico, dal macchiettista al ballerino, al cantante. Giungano ai suo cari a chi lo ha amato ed applaudito i sensi del più vivo cordoglio della Città di Napoli e miei personali per l'immensa stima che avevo dell'uomo e dell'artista». È il messaggio di cordoglio del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA