Barelle in corsia a Napoli, torna l'emergenza:
boom di pazienti dopo le ferie

Barelle in corsia a Napoli, torna l'emergenza: boom di pazienti dopo le ferie
di Ettore Mautone
Mercoledì 7 Settembre 2016, 09:30 - Ultimo agg. 19:37
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Il 118 che squilla a ritmo continuo, gli accessi a ripetizione nei Pronto soccorso della città (oltre 200 ogni giorno solo al Cardarelli), i posti letto che si saturano nelle corsie dei principali reparti di Medicina e Chirurgia d'urgenza riducendo a zero anche la ricettività degli altri reparti al centro e nella zona orientale. E, infine, la spia rossa delle barelle che - dopo aver lampeggiato per tutta l'estate - torna inesorabile al rosso fisso al Cardarelli, al San Giovanni Bosco e al Loreto Mare, i tre principali nosocomi su cui ricade gran parte del lavoro della rete dell'emergenza di tutta l'area metropolitana, e anche oltre.
 

 

Giornate di ordinaria emergenza, per i pronto soccorso cittadini, quelle del rientro dalle ferie estive. A soffrire è tutta la rete del 118 di Napoli e provincia nonostante il picco stagionale di epidemia influenzale sia per fortuna ancora lontano. Record di accessi anche a Villa Betania, ospedale evangelico di Napoli est specializzato nel settore materno-infantile (dove peraltro il presidente della Regione Vincenzo De Luca è stato di recente in visita) che effettua oltre 54 mila prestazioni all'anno. Nel borsino delle barelle un picco si è raggiunto ieri al San Giovanni Bosco con 16 lettighe ad affollare i corridoi del Pronto soccorso e un'autoambulanza bloccata per tutta la mattina. Non è andata molto meglio al Cardarelli, al Loreto Mare e al Vecchio Pellegrini. Quest'ultimo ormai da settimane costantemente disertato dai trasferimenti del 118 a fronte delle note difficoltà dell'ospedale della Pignasecca dove si attende da mesi l'inaugurazione del nuovo pronto soccorso. Ma ecco ospedale per ospedale la mappa del disagio. Al Cardarelli ieri c'erano oltre venti lettighe e un paio di sedie a rotelle sistemate nel lungo e ampio corridoio che segue il triage (la preliminare valutazione del grado di urgenza) e che fa da anticamera allo smistamento verso i reparti, in particolare l'Osservazione breve intensiva, la Chirurgia e la Medicina d'urgenza, oltre l'Utic e la Cardiologia. Qui per oltre due ore un'autoambulanza ha dovuto attendere che si liberasse un posto, sia pure in barella, per garantire il rientro in postazione. In Osservazione breve, vero e proprio polmone del Pronto soccorso, su 35 letti e 45 medici in servizio sulle 24 ore, ieri mattina si contavano 4 o 5 barelle per un totale di 40 pazienti su un tetto massimo di presenze giornaliere ammesse dalla direzione sanitaria di 55. «Da alcuni giorni il flusso di pazienti registrato in entrata dice il direttore sanitario Franco Paradiso - sebbene molto alto, è nei limiti fisiologici ammessi. Siamo in allerta ma la nostra è una macchina assistenziale che funziona sempre al massimo e andiamo in crisi solo quando si verificano iperafflussi stagionali o a causa di picchi imprevedibili che si ripetono di tanto in tanto». Sempre al Cardarelli i corridoi in Chirurgia di Urgenza risultano indenni. Ma solo perché sono state liberate e attrezzate due sale all'ingresso, di fronte alla sala medici, rispettivamente con 6 e 7 barelle che garantiscono un minimo di privacy ai malati e a chi li assiste. Barelle peraltro ieri tutte occupate tranne una. Il picco? In Medicina d'urgenza dove 5 barelle sistemate nel corridoio da settimane rendono la vita difficile a medici e infermieri e soprattutto ai malati sebbene non sia stata raggiunta la soglia prefissata massima di 43 pazienti (comprese le lettighe). Soglie solo sfiorate anche in Chirurgia d'urgenza (38 la ricettività massima) e in Utic (34). Si lavora sotto il limite (36 pazienti) anche in Neurochirurgia e in Neurologia (30 pazienti).

Più grave la situazione al presidio della Doganella dove l'unico posto letto libero dell'ospedale ieri era in Rianimazione. Qui il direttore sanitario Vito Rago ha lanciato un allerta per l'esaurimento della ricettività in tutti i reparti. Un'autoambulanza è rimasta bloccata in pronto soccorso, senza poter liberare il mezzo dal malato, dalle 9,22 del mattino fino a pomeriggio inoltrato mentre in accettazione (dove ancora manca il triage) erano tutte occupate le 16 lettighe di cui dispone l'area dell'emergenza. Sempre al San Giovanni Bosco per carenze di personale è inoltre sospeso il servizio in emergenza di Otorino e Oculistica e funziona a scartamento ridotto l'Ortopedia, la cui attività è sospesa tutti i pomeriggi, la notte e nei festivi. Di notte non funziona anche l'emodinamica. Da mesi, infine, si attende che sia allestito il nuovo reparto di Neuroradiologia interventistica.
Al Loreto mare ieri si contavano 3 barelle in Osservazione breve, 10 in Chirurgia, 12 in Medicina e 2 in Neuroradiologia mentre è tornata ad essere inutilizzabile, per avaria, una delle due Tac dell'ospedale in uso alla Radiologia.
Ferma, per un guasto al respiratore, anche la Neuroradiologia interventistica, l'unica attiva nella Asl Napoli 1 dopo lo stop al San Giovanni Bosco. In caso di ictus e per interventi urgenti di disostruzione meccanica del trombo c'è solo il Cardarelli dove la notte però si lavora in reperibilità. A dirimere le nebbie dovrebbe essere il Piano ospedaliero in attesa di via libera da Roma che ridisegna la rete dei centri periferici e di coordinamento dei centri per lo stroke.

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