Catena Fiorello: «Non toccate Napoli, solo i napoletani possono raccontarla»

Catena Fiorello: «Non toccate Napoli, solo i napoletani possono raccontarla»
di Francesca Cicatelli
Domenica 16 Ottobre 2016, 14:41 - Ultimo agg. 15:41
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La vera scoperta, l'autentica mattatrice nella famiglia Fiorello è lei, Catena. Esordisce, ospite dell'evento organizzato dal teatro Diana con la libreria Mooks Mondadori, rivelando lo scambio di messaggi notturni con l'amico napoletano esperto di fisica quantistica, improvvisa canzoni, inscena le vicende contenute nel suo nuovo libro,  "L’amore a due passi” (Giunti editore) con in mano il sottofondo di How deep is your love, coinvolge il pubblico, che resta avvinghiato alle sue storie e lo compra. Anche se ormai è tardi e Catena non ha resistito alla tentazione di spoilerare tutto, che poi è anche un po' il segreto per appassionarci alla storia. Mai autoreferenziale, trova il modo di spostare l'attenzione sulla bravura e la promozione degli autori napoletani ("Gli unici che possono permettersi di parlare di Napoli"), intervenuti alla presentazione del suo lavoro. Sgombra da preconcetti e ideologie, del femminismo ("che non necessita di guerre ideologiche: non mi sono mai sentita contro nessuno. E' piuttosto avere a cuore la dignità delle donne e mettere in circolo il rispetto per le mie simili"), intercetta solo gli aspetti che la riconducono alla solidarietà tra la nonna Catena Amore e donna Peppina, le donne della sua Sicilia. Non calpesta mai nessuno, non credo neppure che ne sia capace. Ognuno con lei ha il suo momento di dignità e attenzione, raccoglie bigliettini e promette di visitare i siti letterari più improbabili. E poi mantiene la promessa. Nel nuovo romanzo decanta l'amore che per l'autrice "è una circostanza imbevuta di chimica che mette in guardia nessuno. E' un miracolo che ci rende migliori, mai fuori luogo". Lo fa attraverso la storia di due vicini di casa travolti quando ormai sembrava fuori tempo massimo dal sentimento. Al resto pensano le atmosfere salentine in cui è ambientato il racconto. Con il ritmo incalzante di una pizzica, Catena Fiorello racconta le suggestioni degli ulivi e delle masserie salentine, la luce e la generosità del più profondo Sud, ma soprattutto il potere salvifico di un sentimento capace di sovvertire ogni legge, a ogni età e in qualunque situazione.