Fui ripreso da diversi clienti - spiega Minafra - perché aveva avuto comportamenti strafottenti e di conseguenza fu allontanato». Il 29enne conosceva la vittima perché spesso aiutava il figlio della donna a portarle la spesa a casa. «Quello che è successo è incredibile, è impossibile - dice il figlio della vittima - Ogert era un mio collaboratore e il rapporto che c'era con lui e con gli altri è sempre stato abbastanza equilibrato».
Anche dopo il licenziamento, spiega Minafra «non ci sono mai state discussioni violente. L'ho rivisto una sola volta, circa una settimana dopo e poi non mi ha cercato più. Poi per una irregolarità riscontrata dalla Asl abbiamo chiuso l'attività per fare i lavori. Non ho avuto sospetti su di lui, - continua - mi era stato presentato dal cognato, che è un altro mio collaboratore del ristorante. Aveva da poco fatto arrivare la famiglia e stava facendo delle pratiche per mettere a posto la sua documentazione».
Domenico Minafra dice ancora che «dopo la tragedia sono venuti diversi collaboratori a farmi le condoglianze ma non lui.
Non esiste una ragione per quello che è successo, non può esistere, anche per la modalità. Non ho mai immaginato che la vita mi mettesse di fronte a questa prova impossibile, inimmaginabile».