Falsi certificati per appalti pubblici:
cinque arresti tra Roma a Napoli

Falsi certificati per appalti pubblici: cinque arresti tra Roma a Napoli
Mercoledì 22 Marzo 2017, 08:37 - Ultimo agg. 16:36
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Dalle prime ore dell'alba, i finanzieri del Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo tra Roma e le province di Napoli, Salerno e Agrigento una vasta operazione di polizia giudiziaria disposta dalla Procura della Repubblica di Roma, che prevede l'applicazione di diverse ordinanze di custodia cautelare e misure di interdizione.

L'odierna attività vede indagati pubblici funzionari, imprenditori e professionisti per associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di corruzione e falso.

In particolare, finanzieri del Nucleo Speciale Anticorruzione hanno in corso l'esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare domiciliare e due misure interdittive dall'esercizio di attività imprenditoriali e professionali nei confronti di altrettanti indagati nell'ambito del filone di inchieste incentrate sull'illecito rilascio di attestazioni Soa.

L'attività di polizia giudiziaria è svolta all'esito dello sviluppo di approfondite e complesse indagini eseguite nei confronti di una Società Organismo di Attestazione con sede in Roma, deputata al rilascio della certificazione, attestante la capacità economica, professionale e tecnica dell'impresa di eseguire le opere oggetto di aggiudicazione, e obbligatoria per la partecipazione a gare di appalto per l'esecuzione di lavori pubblici.

Le investigazioni, eseguite mediante il vaglio di copiosissima documentazione, l'effettuazione di indagini tecniche e la raccolta di dichiarazioni rese da numerose persone informate sui fatti, hanno consentito di accertare l'esistenza di una vera e propria associazione operante mediante un collaudato ed organizzato sistema, mascherato dietro l'attività di carattere pubblicistico esercitato dalla Soa, con il quale, anziché fornire ai clienti un servizio corretto e imparziale di verifica dei requisiti preordinato alla successiva attestazione, veniva ad essi procurato un pacchetto completo costituito dalla cessione dei requisiti di attestazione, ma assolutamente privo di ogni sostanza e di fatto solo cartolare.

Sulla base di scrupolosi accertamenti è stato possibile ricostruire le effettive operazioni: i comportamenti criminali scoperti prevedevano che alle ditte o alle società clienti della Soa, che avevano la necessità di acquisire una determinata attestazione, venivano forniti rami d'azienda già formalmente in possesso dei requisiti per ottenerla. Come detto, tuttavia, le operazioni sono risultate meramente cartolari: nella realtà, veniva acquisito il solo certificato, privo dei requisiti oggettivi di capacità tecnica ed economica richiesti dalla norma per l'esecuzione di opere di importo superiore ai 150mila euro.

Al termine delle attività, che hanno riguardato circa tre anni di operato della Soa, sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria 27 soggetti per i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso in atto pubblico. Sette di questi sono stati colpiti dai provvedimenti oggi in corso di esecuzione. In particolare sono destinatari degli arresti domiciliari, due persone poste ai vertici della società di attestazione e tre imprenditori. Inoltre, sono state emesse due misure interdittive dall'esercizio di attività imprenditoriali e professionali, per una durata di 120 giorni, nei confronti di un dipendente della Soa e di un imprenditore.

Le ordinanze, oltre che nella Capitale, sono in corso di esecuzione, con la collaborazione dei militari della locale componente territoriale del Corpo, anche nelle province di Napoli, Salerno e Agrigento.

L'odierna attività di polizia giudiziaria costituisce il prosieguo delle investigazioni che, nel corso del 2013-2016, sempre in tema di illecite attestazioni di qualificazione (cosiddette Operazioni «Attestazioni Trasparenti» e «Attestazioni Trasparenti 2»), hanno portato alla segnalazione all'Autorità Giudiziaria di 236 soggetti, all'applicazione di 10 misure cautelari personali nei confronti di professionisti e imprenditori e di un'alta carica della ex Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, all'applicazione di 29 misure interdittive ed al sequestro preventivo di beni per un valore pari a 7.145 euro. 
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