Mafia Capitale, l'avvocato tuona in aula: «Processo-farsa per colpire politicamente Carminati»

Mafia Capitale, l'avvocato tuona in aula: "Processo-farsa per colpire politicamente Carminati"
Mafia Capitale, l'avvocato tuona in aula: "Processo-farsa per colpire politicamente Carminati"
di Davide Manlio Ruffolo
Martedì 20 Giugno 2017, 09:10 - Ultimo agg. 10:46
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«Questo è un processo stalinista. Massimo Carminati è stato sotto intercettazione per tre anni, dal 2011 al giorno dell'arresto, per quello che rappresentava storicamente e non per quello che faceva». Lo ha sostenuto ieri, nell'aula bunker di Rebibbia, l'avvocato Ippolita Naso, difensore del presunto boss di Mafia Capitale.

Il legale, nel corso della propria arringa, ha poi domandato ai presenti: «In uno Stato di diritto è possibile intercettare una persona per costruire il suo circuito di relazioni? Qui non siamo in assenza di fatti-reato ma di fatti. Bastano le parole di Carminati per mettere su un processo senza che siano stati fatti riscontri e così, intercettazione dopo intercettazione, siamo arrivati al mondo di mezzo, una chiacchiera da bar elevata a prova per dimostrare che c'era la mafia a Roma».

Non solo, il difensore del cecato ha poi tuonato contro gli inquirenti affermando che quello in corso «è un processo fatto di mistificazioni e di frasi a effetto dove un pm si fa sceneggiatore. Scrive infatti nella memoria la Procura che Carminati non va confuso con un balordo di quartiere o un pensionato del crimine' e questo è un modo per mettere le mani avanti. Sono espressioni da fiction non supportate da alcuna prova».

A conclusione del proprio intervento, Ippolita Naso ha affermato: «Ci rendiamo conto che Carminati è ristretto al 41bis per una leggenda metropolitana? I suoi rapporti con apparati della Stato sono una conversazione a un distributore di benzina con due poliziotti che gli dicono che starebbero ad ascoltarlo per ore. Questa è sciatteria investigativa».
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