Simbolo della manifestazione la rivisitazione della Statua del Nilo, anche detta 'Il Corpo di Napoli', tra le opere maggiormente rappresentative della storia inclusiva del capoluogo campano. «La rivoluzione - ha detto Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli - passa attraverso i nostri corpi ed è necessario superare l'obsoleta interpretazione del corpo come frontiera sociale che ostacoli chiunque desideri legittimamente ribaltare e mescolare ruoli di genere e identità». A guidare il corteo sarà la madrina, la cantante Monica Sarnelli. Il Pride rappresenta l'occasione per le comunità Lgbt per chiedere alle amministrazioni un impegno affinché siano tutelati i loro diritti dal diritto alla salute a quello all'occupazione ma anche affinché assumano «un ruolo propositivo» per produrre una legge nazionale che definisca e persegua il reato di violenza a sfondo omotransfobico attraverso l'estensione della legge Mancino all'orientamento sessuale e all'identità di genere; per l'accesso all'adozione per coppie omosessuali e single; per l'introduzione del matrimonio egualitario.
«Napoli - ha affermato Edoardo Palescandolo, presidente Coordinamento Campania Rainbow - è un Comune Lgbt, il luogo ideale per tornare in piazza soprattutto dopo l'approvazione, lo scorso anno, della Legge Cirinnà sulle Unioni Civili.
Qui siamo accolti a 360 gradi». In sala, tra glia ltri, l'assessore ai Giovani, Alessandra Clemente, e la delegata alle Pari opportunità, Simona Marino, che ha sottolineato quanto l'amministrazione comunale napoletana sia legata al Pride e ai temi che propone. La giornata si concluderà con una festa all'Ippodromo di Agnano organizzata dal gruppo La Mamada.