«Il mondo come volontà di contraffazione», il libro del penalista Ragni

«Il mondo come volontà di contraffazione», il libro del penalista Ragni
Giovedì 6 Luglio 2017, 15:04
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Gaetano Ragni, noto avvocato penalista, oltre che magistrato onorario e doganalista, ha scritto un libro brillante e vivace che porta un titolo significativo: «Il mondo come volontà di contraffazione» (Guida editore, pagg. 96, euro 10, prefazione di Davide Morganti). Con lingua agile e pungente, ma sempre sorretta da una robusta documentazione, Ragni racconta il fenomeno della contraffazione che ha una dimensione planetaria; la chiarezza con la quale ne parla permette al lettore di appassionarsi alla denuncia di un fenomeno in ascesa continua.

L’avvocato napoletano sottolinea come l’opinione pubblica ritenga il falso un reato minore, un delinquere leggero tutto sommato giusto e democratico per chi non può permettersi di pagare cifre alte. Ragni, usando toni duri e decisi, in un capitolo tra i più interessanti, scrive: «La contraffazione ha anche abbassato il livello di scelta, di gusto, sta scomparendo il senso del bello […]. La contraffazione insomma fa danni di natura estetica e culturale, viene meno la distinzione tra bello e brutto, alto e basso, se al posto dell’originale ci si contenta di un falso significa che non si valuta più secondo un gusto educato all’arte e alla bellezza».

Pur di avere un prodotto costoso lo si acquista anche se di scarso valore, la qualità, dunque, viene meno, ci si contenta della mediocrità e del simile. Ragni spinge il suo discorso che va oltre il gravissimo danno economico a migliaia di aziende: la corruzione estetica – per cui ci si accontenta di guardare un film su dv pirata, per esempio – sta distruggendo migliaia di anni in cui faticosamente l’uomo ha costruito l’arte del bello. «Le merci false consentono di introdursi in questi pianeti luccicanti a basso costo. La griffe è un contenitore di significati sociali, per appropriarsene si ricorre ai falsi», che aumentano l’ingannevole sensazione di appartenenza a uno status non proprio. Un fake che provoca la nascita di un altro fake. Crescendo i giovani in questa prospettiva, si stanno moltiplicando milioni e milioni di danni a piccole e grandi industrie perché viene meno il senso della legalità e aumenta quello dell’eslege provocando la chiusura di marchi meno provvisti di resistenza. Anche il palato sta subendo una mutazione antropologica assaggiando mozzarella in polvere o parmigiano mediocre che abbassa il livello dei sapori. La frode sta modificando il reale, commenta amaramente Ragni, senza apportargli alcun beneficio se non quello dell’ingannevole rappresentazione di un mondo che sta diventando copia di sé stesso. 
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