Massacrato di botte durante il party: Antonio lasciato agonizzante per un'ora

Massacrato di botte durante il party: Antonio lasciato agonizzante per un'ora
di Claudio Coluzzi
Sabato 29 Luglio 2017, 09:53 - Ultimo agg. 09:54
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BENEVENTO - Per oltre un’ora Antonio Parrella 32 anni, selvaggiamente picchiato durante una festa di compleanno al ristorante «Il triclinio del fauno», è rimasto a terra, solo. Senza che nessuno lo soccorresse. In un’aiuola esterna, dove poi lo ha trovato il proprietario che ha dato l’allarme al 113. Proprio quelle ferite lo hanno portato alla morte, alcune ore dopo il ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale «Rummo». Per quell’omicidio, per ora, è in cella, sulla scorta di un decreto di fermo, Umberto Sferruzzi di 28 anni. Vittima e presunto carnefice sono entrambi di Benevento, avrebbero preso parte ad una violentissima rissa scoppiata nel locale per una fesseria. Un paio di occhiali caduti ad uno degli invitati, i primi schiaffi che volano, i presenti che intervengono. Antonio Parrella ha la peggio. Finisce a terra. In molti si accaniscono contro di lui con calci alla testa, poi rotola per le scale, probabilmente nel tentativo di fuggire a quella furia. A questo punto tutti gli invitati vanno via e lo lasciano lì, mentre l’emorragia alla testa fa il suo devastante corso.

È la prima ricostruzione della Squadra Mobile, diretta da Emanuele Fattori. Questa mattina, alle 9.30 dinanzi al gip, assistito dall’avvocato Antonio Leone, Umberto Sferruzzi avrà la possibilità di difendersi e dare la sua versione dei fatti. Certamente il pm Lapalorcia sta vagliando la posizione anche di altre persone. Una ventina di invitati sono stati ascoltati dagli investigatori della polizia nell’immediatezza del fatto e lo saranno ancora nei prossimi giorni. Quasi tutti avevano in un primo momento negato di essere lì, altri avevano detto che probabilmente il ragazzo era caduto dalle scale. Ma chi ha visto Antonio in ospedale, ridotto ad una maschera di sangue e in coma, si è reso immediatamente conto che nessuna caduta dalle scale avrebbe potuto produrre quelle ferite.
 
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