Un'altra tragedia a Ischia: 18enne napoletana muore travolta dalle onde sulla spiaggia di Citara

Un'altra tragedia a Ischia: 18enne napoletana muore travolta dalle onde sulla spiaggia di Citara
di Massimo Zivelli
Venerdì 11 Agosto 2017, 16:13 - Ultimo agg. 20:17
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Non ce l'ha fatta a resistere alla violenza della mareggiata e alle fortissime correnti che l'hanno trascinata via e sbattuta contro rocce e scogli. Alessia Piatti, 18enne napoletana residente al Rione Alto, è annegata sotto gli occhi terrorizzati dei bagnanti presenti sull'arenile e di tre ragazzi che erano con lei in quei tragici momenti.

Nonostante l'allarme sia stato lanciato subito e i soccorsi siano stati celeri, la giovane è morta per annegamento dopo aver tentato disperatamente di ritornare a riva. Fatali anche gli urti contro rocce e scogliere disseminati in quel tratto di spiaggia, come probabilmente accerterà l'esame autoptico ordinato dal magistrato di turno.

«È stato un attimo, lei era sulla riva e non aveva certo intenzione di entrare in acqua. Ma un mulinello l'ha travolta e l'ha trascinata via. Abbiamo assistito impotenti al suo annegamento», hanno riferito ai soccorritori i tre ragazzi che si trovavano con lei in spiaggia e che sono stati portati in commissariato per essere ascoltati come testimoni. È certo invece che non fossero in spiaggia con lei a Citara le due amiche con le quali Alessia aveva preso in fitto un monolocale a Ischia, in via delle Terme.

Il corpo oramai cianotico della 18enne è stato recuperato a fatica dai soccorritori di guardia costiera e 118, che hanno tentato - come da protocollo - anche di rianimarla. Ma invano, essendo la giovane già deceduta.

Sul posto, gli agenti del commissariato di Ischia e il vicequestore Alberto Mannelli stanno raccogliendo le testimonianze ed effettuando i rilievi per il rapporto al magistrato di turno. I familiari di Alessia erano intanto stati avvertiti e la madre si è precipitata a Ischia per l'identificazione della salma che è stata effettuata alla morgue dell'ospedale Rizzoli.

Alessia, che avrebbe compiuto fra poche settimane 19 anni, era alla sua prima esperienza di vacanza indipendente, da maggiorenne.

Che la situazione non fosse delle migliori in zona, lo si era capito già dalla prima mattinata, quando i vari stabilimenti balneari avevano esposto la bandiera rossa di pericolo, quella che segnala ai bagnanti il divieto assoluto di entrare in acqua e finanche di avvicinarsi alla riva. Come incautamente e per inesperienza ha fatto Alessia, che ha pagato con la vita questa sua leggerezza.

La morte tragica della giovane napoletana non è l'unico tributo che il mare - su questo tratto di costa affascinante ma sempre infido - ha chiesto nel corso degli ultimi decenni. Sono almeno una decina i precedenti negli ultimi venti anni. E tutti in giovane o giovanissima età. «A Citara è morta una ragazza, ma nonostante questa tragedia, i segnali di pericolo e la mareggiata in corso - denuncia il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli che ha assistito ai soccorsi - sono tante le persone che continuano ad entrare in acqua, compresi bambini».

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