La rivoluzione del Posillipo: donne tra i soci per risanare i conti

La rivoluzione del Posillipo: donne tra i soci per risanare i conti
di Lucio C. Pomicino
Sabato 12 Agosto 2017, 10:15
2 Minuti di Lettura
Nel nome della parità dei sessi e per più prosaiche necessità economiche. Fatto che anche il Circolo Nautico Posillipo ha deciso di accettare le donne socie. Una strada seguita già da tempo sia la Canottieri sia il Tennis Napoli, che hanno superato questo tabù e che vedono rappresentanti donne ricoprire ruoli di responsabilità. A dare il la al cambiamento una lettera a firma del neo presidente Vincenzo Semeraro inviata a tutta la platea sociale per sollecitare una maggiore adesione femminile.

Dal circolo Posillipo ci tendono a sottolineare che non c'è mai stata alcuna reale discriminazione verso le donne sociali. Come ricorda il presidente nella sua lettera, l'articolo 8 dello statuto recita che «sono sostenitori, il primo step per entrare a far parte della famiglia sociale, le persone che hanno compiuto diciotto anni e che hanno presentato al Consiglio Direttivo domanda di ammissione a Sostenitore e sono stati ammessi dal Comitato dei Garanti». Quindi non si fa differenza di sesso ed è così da tempo, anche nell'elenco dei soci non appare alcuna donna se non Maria Quarra, olimpionica di vela, e Nora Liello, campionessa italiana di nuoto dei 50 e 100 metri stile libero e i 50 dorso categoria master (i tre ultimi titoli italiani li ha conquistati alla stupenda età di 86 anni). Entrambe però sono socie benemerite soltanto per motivi sportivi. 

Sino a oggi le donne potevano partecipare alla vita sociale del circolo in quanto mogli o figlie di iscritti. Quando il Posillipo fu fondato ed aveva il nome Giovinezza, in sintonia con il regime fascista era vietata la presenza femminile tra i soci. E le cose sono andate avanti per alcuni decenni, fino a quando, nel 2009, l'allora presidente Antonio Mazzone in una assemblea dei soci presieduta da Benedetto Migliore, decise di cancellare al già citato articolo 8 la parola «uomini» in relazione a quelli che potevano aderire al circolo. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA