Napoli, la piaga del racket: record di estorsioni al Vomero e al centro storico

Napoli, la piaga del racket: record di estorsioni al Vomero e al centro storico
di Pietro Treccagnoli
Giovedì 14 Settembre 2017, 10:14 - Ultimo agg. 11:59
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Il caso del parrucchiere di largo Ecce Homo, Salvatore Castelluccio, costretto a lasciare Napoli, dopo la denuncia degli estorsori che per rappresaglia gli hanno fatto il vuoto intorno, invitando i clienti a boicottarlo, ha riaperto l'annoso e gravoso capitolo del pizzo a Napoli. Il grande affare del racket in città ha contorni e numeri complessi da calcolare. Una media, tenendo conto di modalità, intensità, periodicità e tariffe, si avvicina al cinquanta per cento, uno su due. Ma si tratta di stime, perché anche a girare per negozi, chiedendo con molta faccia tosta, alla domanda se è mai capitato di subire un'estorsione si ottiene sempre e solo una risposta che è una conferma: nessuno lo ammette. Almeno ai giornalisti. Nei discorsi si sposta l'obiettivo sull'abusivismo, sulle rapine, sulla sicurezza in genere. A quell'orecchio non ci sentono.

Non può che essere così. Ma la conferma che il fenomeno ha dimensioni vaste lo dimostra, invece, con una ricchezza di dati per macro-aree, persino l'ultima inchiesta commissionata a livello nazionale da Confcommercio (realizzata da Gfk Eurisko) che risale al novembre scorso. I commercianti si dichiarano più preoccupati dell'abusivismo (51 per cento) e dei furti (47 per cento) che dell'usura (16 per cento) e dell'estorsione (14 per cento). Le intimidazioni, quando sono ammesse, puntano soprattutto sulle pressioni psicologiche (77 per cento), meno sulla violenza (26 per cento). Il numero che più spaventa è quello di coloro che accettano di mettere mano alla tasca. Ebbene in Italia il 16 per cento degli imprenditori ammette di aver subito richieste (al Sud il dato cresce) e ben il 61 per cento delle persone minacciate dichiara di aver ceduto alla minaccia. Al Sud e nelle isole questa percentuale schizza al 79 per cento. Se queste sono le cifre di chi esce allo scoperto (sebbene protetto dall'anonimato di un sondaggio ufficiale), quelli reali non possono che essere molto più alti. 

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