«Wurstel e chicco d'uva, alimenti killer:
morti soffocati 4 bimbi in 3 mesi»

«Wurstel e chicco d'uva, alimenti killer: morti soffocati 4 bimbi in 3 mesi»
di Maria Pirro
Martedì 3 Ottobre 2017, 15:14 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 09:08
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«Ne sono morti altri tre durante l'estate. Uccisi da un pomodorino, dal chicco d'uva, da un pezzetto di carne. Soffocati come il bimbo che ha scioccato Napoli: colpito da un malore, mentre mangiava latte e biscotti. Ma ci sono anche altri alimenti (potenzialmente) killer: il wurstel, se tagliato male, causa il maggiore numero di decessi tra i più piccoli. I genitori ignorano il pericolo, fino alla tragedia». Per Marco Squicciarini, medico istruttore di rianimazione pediatrica accreditato al 118, è diventata una missione: oltre 800 i bambini salvati con la prevenzione che si fa sui grandi numeri, passa anzitutto attraverso la formazione di mamme, nonni, ragazzi, insegnanti che ogni giorno possono trovarsi a ripetere quelle semplici manovre illustrate, adesso, su un sito web e in un manuale tascabile. Dalla presa della mandibola alle pacche interscapolari: istruzioni d'uso più semplici di quanto si immagina. E poi, ci sono le linee guida d'indirizzo più aggiornate d'Europa, diffuse quest'anno dal ministero della salute.

Gli incidenti in Italia e in Europa
Ogni anno si stima che 500 bambini in Europa muoiano soffocati.
«In Italia è stato osservato negli ultimi 10 anni un trend stabile della "quota" di incidenti, con circa 1000 ricoveri all'anno», si legge nel rapporto del ministero. «E, le stime più recenti, calcolate includendo anche i “quasi-eventi” e gli episodi di minore gravità (che si sono risolti grazie all’intervento della famiglia, senza la necessità di rivolgersi ai sanitari), mostrano come l’incidenza reale del fenomeno sia 50-80 volte superiore, con 80mila episodi, per anno». Situazioni che Squicciarini nel suo manuale e sul web racconta d'aver affrontato in prima persona, in un reparto di terapia intensiva: «Due i bambini di 2 e 4 anni, in coma irreversibile, uno a causa di una nocciolina di traverso mentre era a casa con i genitori, l'altro a causa di un chicco d'uva a scuola». Così «scoprii che nessuno sa nulla» a proposito delle manovre salvavita. L'inizio della sua battaglia contro ignoranza e disinformazione. Perché «un primo intervento può "fermare il tempo" e riuscire a bloccare il danno cerebrale della vittima», ribadisce il medico esperto in rianimazione cardiopolmonare, uso del defibrillatore e disostruzione pediatrica.

Le regole di comportamento
Per evitare incidenti, innanzitutto il bambino deve mangiare a tavola, seduto con la schiena dritta.
«Non deve mangiare mentre gioca, è distratto dalla tv o da videogiochi, è in movimento, corre o si trova in auto: meglio creare un ambiente rilassato e tranquillo, evitare distrazioni e non dargli alimenti se sta piangendo o ridendo», puntualizzano gli esperti del ministero nelle linee guida. È decisivo, inoltre, "sorvegliare" il bambino a tavola. Mai lasciarlo da solo, bene incoraggiarlo a fare bocconi piccoli e a masticare bene prima di deglutire: «Non bisogna forzare i figli a mangiare o dare loro alimenti appropriati al livello di sviluppo». Tutte le linee guida sono concordi, infatti, nell’affermare che il soffocamento è dovuto a caratteristiche psico-fisiologiche del bambino: vie aeree di diametro piccolo e forma conoide (fino alla pubertà); scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi); dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono intorno ai 30 mesi); frequenza respiratoria elevata e tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio mangiano mentre corrono, giocano, parlano o guardano la tv, tablet). 

Gli alimenti pericolosi
Costituiscono una delle cause principali di soffocamento in età pediatrica: il 60 o addirittura l’80 per cento degli episodi, è imputabile al cibo. Il registro Susy Safe, uno dei più grandi a livello internazionale, mostra che gli alimenti che provocano più spesso incidenti sono gli ossicini di pollo e le lische di pesce (32%) seguiti dalle noccioline (22%) e dai semi (16%). Tuttavia, quelli che causano più spesso questo tipo di situazioni non sono gli stessi che causano le conseguenze più severe: nel registro Susy Safe, i casi gravi sono causati in misura maggiore dalla carne, mentre uno studio condotto in 26 ospedali canadesi e statunitensi ha mostrato come i wurstel si associno più spesso ai decessi.

Le manovre di rianimazione
Quasi tutti gli malori si verificano a casa o scuola.
Ma la parola d'ordine è: niente paura, tutti possono farcela. A qualsiasi età, se preparati ad affrontare l'imprevisto. In attesa dell'ambulanza, una vita può essere salvata o, comunque, i danni conseguenti a una prolungata asfissia, possono essere limitati, ridotti o annullati.  Il medico segnala, tuttavia, un errore frequente in situazioni estreme: 
«Inutile tentare col dito una manovra disperata, agendo sulla bocca. Così si lacerano le mucose e si trascura il massaggio cardiaco, che invece può tenere in vita il bambino. La compressione toracica, dimenticando il corpo estraneo che ostruisce le vie aeree, è l'unico modo per far arricare l'ossigeno al cervello in attesa dell'intervento dei rianimatori del 118». Le tecniche, che cambiano in base all'età, alla gravità dell'ostruzione, se parziale o completa, e allo stato di coscienza o meno del bambino, sono mostrate nelle scuole e negli impianti sportivi dai volontari dei soccorsi e nei video anche online. Per salvare i bambini dal soffocamento, altre pratiche indicazioni su come preparare gli alimenti sono, infine, tra le pieghe delle linee guida nazionali. Ecco le principali.



Alimenti di forma tondeggiante (es. uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini, polpettine)
Tagliare in pezzi piccoli (circa 5 mm). Prestare attenzione nel rimuovere i semi e i noccioli.

Alimenti di forma cilindrica (es. wurstel, salsicce, carote)
Tagliare prima in lunghezza (a listarelle) e poi in pezzi più piccoli (circa 5mm), mai a rondelle. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali budelli o bucce.

Arachidi, semi e frutta secca a guscio (fino a 4/5 anni)
Se comunque somministrati, tritare finemente o ridurre in farina.

Cereali in chicchi (es. orzo, mais, grano) e muesli
Tritare finemente/Utilizzare i cereali sotto forma di farina anziché di chicchi interi (dopo l’anno i bambini non dovrebbero più mangiare farine).

Frutta disidratata (es. uvetta sultanina)
Mettere a bagno/ammorbidire e tagliare finemente

Alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. cracker e biscotti di consistenza molto dura)
Ridurre in farina/sbriciolare (dopo l’anno i bambini non dovrebbero più mangiare farine).

Burro di arachidi e altri alimenti della stessa consistenza
Spalmare uno strato sottile sul pane.

Pezzi di frutta e verdura cruda, o solo parzialmente cotta, con consistenza dura (es. mela) e/o fibrosa (es. sedano, ananas)
Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida, o grattugiare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali semi, noccioli, filamenti, e bucce.

Verdure a foglia
Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida e tritare finemente. Qualora fossero consumate crude, sminuzzare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere filamenti e nervature.

Carne, pesce
Cuocere fino a quando diventano morbidi e poi tagliare in pezzi piccoli. Prestare attenzione nel rimuovere nervature e filamenti, gli ossicini dalla carne, le lische dal pesce. 

Salumi e prosciutto
Tagliare in pezzi piccoli (massimo 1 cm) da somministrare singolarmente

Legumi (es. fagioli e piselli)
Cuocere fino a quando sono abbastanza morbidi da poterli schiacciare con una forchetta.

Formaggi a pasta filata
Tagliare finemente.

Alimenti (es. pane, biscotti) che contengano frutta secca, disidratata, cereali in chicchi
Tritare finemente o ridurre in farina.

Caramelle dure e gommose, gelatine, marshmallow, gomme da masticare, popcorn, sfoglie di patate fritte croccanti (e snack simili) (fino a 4/5 anni)


 
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