Stupro di Firenze, parla la studentessa Usa: «Sono ancora devastata ma Firenze mi ha aiutata»

Stupro di Firenze, parla la studentessa Usa: "Sono ancora devastata ma Firenze mi ha aiutata"
Stupro di Firenze, parla la studentessa Usa: "Sono ancora devastata ma Firenze mi ha aiutata"
Venerdì 6 Ottobre 2017, 14:10 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 12:33
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Per la prima volta, a distanza di un mese dai fatti, parla una delle due studentesse statunitensi che hanno accusato di stupro due carabinieri che, contravvenendo al regolamento, avevano accompagnato le ragazze a casa sulla 'gazzella' durante il turno. La ragazza 21enne, che ha denunciato di aver vissuto un vero incubo con la sua coinquilina 19enne, è tornata a casa e per il momento non ne vuole sapere di tornare a casa: «Per me e per la mia famiglia è un periodo devastante, sto cercando di superare questo momento con l'aiuto di medici e psicologi».

Era il 7 settembre quando la ragazza denunciò l'episodio alla polizia, raccontando di essere stata violentata sul pianerottolo dal capo pattuglia, il 46enne Marco Camuffo; oggi, invece, la 21enne ha deciso di raccontare la propria vicenda in una e-mail a La Repubblica. «Mentre mi rendo conto che ci sono molte domande in sospeso, ritengo prudente lasciare che il sistema giudiziario italiano conduca le proprie indagini e abbia il tempo di esaminare le prove. Sono fiduciosa nella giustizia» - ha spiegato la ragazza - «Vorrei esprimere tutta la mia gratitudine ai fiorentini che hanno dimostrato un incredibile sostegno e si sono espressi contro la violenza sulle donne. Questo ha significato moltissimo per me, dal momento che l'Italia ha un posto speciale nel mio cuore».

In attesa che il gip fissi l'incidente probatorio, i legali della studentessa hanno annunciato che la ragazza sarà sicuramente presente all'udienza, ma chiedono l'ascolto in modalità protetta. Le analisi hanno confermato che le due studentesse, quella notte, avevano bevuto parecchio alcol. Una rissa nella discoteca in cui si trovavano fece intervenire tre pattuglie nel locale, poi alcuni carabinieri si sarebbero intrattenuti e Camuffo, insieme al più giovane collega Pietro Costa, 32 anni, avrebbe fatto la conoscenza delle ragazze. Non essendo disponibili dei taxi, i due carabinieri si sono offerti di riaccompagnare le due studentesse a casa. Un particolare confermato anche dalle telecamere e visionato dalla polizia, che aveva condotto le prime indagini dopo la denuncia della 21enne.
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