Brexit, Barnier: per uscire Londra dovrà pagare tutto, non accettiamo messa in discussione norme e diritti

Brexit, Barnier: per uscire Londra dovrà pagare tutto, non accettiamo messa in discussione norme e diritti
Giovedì 9 Novembre 2017, 11:26 - Ultimo agg. 10 Novembre, 01:33
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«Non accetteremo che vengano rimessi in discussione il quadro normativo e i diritti per i cittadini, le imprese, l'ambiente e tutta la collettività». È l'avvertimento lanciato al Regno Unito dal capo negoziatore europeo per la Brexit, Michel Barnier, intervenendo al convegno organizzato dal Messaggero Obbligati a crescere - L'Europa dopo la Brexit. 

«Il 30 marzo 2019 alle ore 24 il Regno Unito diventerà uno Stato terzo. Uscirà con un accordo o senza? Prima di intraprendere qualsiasi decisione dobbiamo trovare il modo di organizzare questo divorzio nel migliore dei modi. Le priorità sono tre: tutelare i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e viceversa, sottoporre ai contribuenti dei conti giusti perché non accetteremo di pagare in 27 ciò che ci si è impegnati a pagare in 28 e mantenere la stabilità e il dialogo in Irlanda», ha poi detto Barnier.

«So facendo il giro delle 27 capitali europee e sto registrando un grande senso di responsabilità comune e una seria unità d'intenti che è fondamentale per il successo del negoziato», ha continuato Barnier. «L'unità - ha aggiunto - è interesse dei 27, ma anche della Gran Bretagna per avere un recesso ordinato, mantenere una collaborazione proficua sui diritti dei cittadini, sulla sicurezza e lo sviluppo». 

 



«Dobbiamo arrivare a un accordo con la Gran Bretagna per un recesso ordinato dall'Ue. Trovare il modo di organizzare questo divorzio», ha proseguito Barnier. «Noi cerchiamo un accordo con la Gran Bretagna e non contro - ha detto ancora Barnier - dobbiamo stabilire un partenariato negli scambi commerciali, la cooperazione bilaterale nei settori della difesa e nella lotta al terrorismo. In più dobbiamo tutelare i cittadini europei che vivono in Gran Bretagna e quelli inglesi che vivono in Europa. Ci è dispiaciuto che i cittadini britannici abbiamo deciso di lasciare la UE, ma dobbiamo rispettare questa scelta». 

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