Il "Single Day" come festival dello shopping, in realtà, è stata un'invenzione (o un'appropriazione) di Alibaba, nel 2009, allo scopo di promuovere la sua allora nuova piattaforma B2C «Taobao Mall» (poi rinominata e tuttora nota come «Tmall»), una costola della piattaforma Taobao, già allora di grande successo.
Bisognava però convincere i marchi a occupare spazi sulla sua nuova piattaforma, aprendo «negozi ufficiali online», creando così sufficiente massa critica per attirare traffico di utenti e innescare un circolo virtuoso di consumo. Da qui l'idea, sicuramente geniale, di creare una «festa dello shopping online». Da allora i numeri hanno decretato un crescente successo, di anno in anno. Dai 27 marchi con cui collaborò Alibaba nel 2009, con volumi di vendite per 52 milioni di Renminbi (quasi 7 mln di euro), nel 2011 i marchi erano già 2.200 circa, saliti a 27mila nel 2014, per raggiungere i 140mila di quest'anno. I numeri di oggi sono senza pari: basti pensare, come termine di paragone, che durante il Black Friday 2016 e il Cyber Monday 2016, le vendite giornaliere online furono rispettivamente a 3.3 e 3.5 miliardi di dollari, numeri che un qualsiasi «11.11» recente ha totalizzato nel giro di alcune ore.