Caregiver, autismo e «Dopo di noi»: sei leggi (azzoppate) per i disabili

Caregiver, autismo e «Dopo di noi»: sei leggi (azzoppate) per i disabili
di Maria Pirro
Domenica 3 Dicembre 2017, 22:30 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 12:32
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La legge sull’autismo, il fondo per le non autosufficienze, ma anche l’emendamento alla manovra in favore dei caregiver, i familiari che assistono bimbi e malati gravi. Per questi e altri provvedimenti, le risorse non bastano come emerge dal monitoraggio realizzato dall’associazione Tutti a scuola e presentato nei giorni in cui di programmazione si discute in Parlamento. Un monito sulle «norme azzoppate».

Il primo caso portato all’attenzione è la legge 134, approvata nel 2015, «in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie». L’articolo 6, l’ultimo del testo, impone una «clausola di invarianza finanziaria»: puntualizza cioè che dall’attuazione delle precedenti cinque disposizioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato. «Riducendo il tutto a un’elencazione di buoni propositi, senza concrete ricadute sulla vita dei disabili», sintetizza Toni Nocchetti, presidente della onlus, ricordando che un’altra legge sul tema, adottata dal Consiglio regionale della Campania, è bloccata dal governo proprio per la mancanza di copertura economica.
 
Invece, la legge 112/2016 sul «Dopo di noi» ha 56 milioni in dotazione, a scalare nei due anni successivi: «Fondi che servono essenzialmente a rendere deducibili gli sgravi fiscali per i ricchi», dice polemico Nocchetti. Un’indagine Anffas fa notare che, a distanza di 18 mesi, solo Friuli, Lombardia, Toscana, Marche e Molise hanno emanato i bandi per i progetti individuali. «L’attuazione va troppo a rilento», accusa sul Fatto quotidiano il presidente dell’associazione di familiari, Roberto Speziale. E, a proposito dei caregiver, sostenuti con 60 milioni nel triennio 2018-2020 da un movimento bipartisan: il disegno di legge resta all’esame in commissione bilancio al Senato, da definire l’identikit dei beneficiari. «Anche in questo caso tanto rumore per nulla o poco più», avverte il presidente di Tutti a scuola, che riporta una stima sulle risorse effettive, necessarie per il dramma. Oltre cento milioni all’anno, probabilmente di più. 

Nocchetti aggiunge: «Ci sono almeno 60mila alunni disabili con orari inadeguati per il sostegno a scuola, proseguono i ricorsi per ottenere l’insegnante e una parte del personale in organico rimane precario». Rinviata la possibilità di confermare i docenti su indicazione dei genitori; mentre «la Conferenza Stato-Regioni ha già dichiarato che non ci sono abbastanza risorse per garantire i nuovi Livelli essenziali di assistenza». 

Più alto rispetto agli anni scorsi, il fondo per le non autosufficienze ammonta a 500 milioni (di cui 450 previsti dalla legge di stabilità 2016 e 50 nel decreto Mille proroghe). Sempre più basso di quanto occorre. «Eppure, tutti gli esperti ritengono che, implementandolo, si possano evitare leggi spot e dare un aiuto concreto ai più fragili», conclude Nocchetti.
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