Statali, a febbraio gli arretrati: in busta paga fino a 712 euro

Statali, a febbraio gli arretrati: in busta paga fino a 712 euro
di Sonia Ricci
Sabato 30 Dicembre 2017, 10:37 - Ultimo agg. 1 Gennaio, 20:17
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Nel 2018 gli stipendi degli impiegati pubblici cresceranno per effetto del nuovo contratto. A partire da marzo in ogni busta paga arriveranno tra i 63 e i 117 euro lordi in più. La novità più consistente però è attesa per febbraio quando i 247 mila lavoratori statali impiegati nei ministeri, agenzie fiscali e gli altri enti centrali come l'Inps si vedranno recapitare tutti gli arretrati degli ultimi due anni. Un tesoretto che vale tra i 370 e i 712 euro lordi. Insomma, dopo otto anni di blocco dal prossimo anno gli stipendi torneranno a crescere fino a un totale di 2 mila all'anno. Dovrebbero essere questi, in soldoni, i risultati dell'accordo che è stato raggiunto sul nuovo contratto nazionale, grazie all'intesa siglata due giorni prima di Natale tra l'Aran, l'agenzia governativa che si occupa dei negoziati per conto della ministra Marianna Madia e i sindacati. Gli aumenti in arrivo riguardano una parte degli statali, ossia quelli che lavorano nell'amministrazione centrale. Il restante dei dipendenti pubblici, che costituisce la fetta più grande con oltre 2,7 milioni di lavoratori tra enti locali, ospedali, asl, Comuni e Regioni, dovranno attendere ancora qualche settimana prima della firma dei rinnovi. Per loro infatti servono ancora una serie di passaggi per completare i singoli accordi.





In ogni caso, come nel passato, le regole generali decise per il comparto centrale della Pa si applicheranno anche alle altre realtà. I primi aumenti, come detto, arriveranno nel 2018. Da marzo in poi gli statali riceveranno un aumento medio da 85 euro, che sarà calibrato, tramite un complicato meccanismo, a seconda dello stipendio già percepito. La prospettiva è quella di un ritocco proporzionale in busta paga uguale per tutti, fatta eccezione per i redditi più bassi che goderanno di un extra temporaneo da circa 21-25 euro che durerà dieci mesi, pensato con l'obiettivo di sterilizzare l'effetto degli aumenti di stipendio sul bonus Irpef da 80 euro introdotto dal governo Renzi, che con l'aumento in busta potrebbe essere neutralizzato. C'è poi il tesoretto degli arretrati. Sulla carta il rinnovo è partito dal 2016 coprendo il triennio fino al 2018. I dipendenti pubblici negli ultimi 24 mesi quindi hanno già maturato gli aumenti. L'una tantum arriverà nella prima busta paga utile, probabilmente a febbraio. Governo, maggioranza e sindacati sono infatti d'accordo di accelerare i passaggi tecnici che rimangono da fare per ritoccare gli stipendi in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo e del voto in primavera delle rappresentanze sindacali. Dopo la firma del 23 dicembre, l'Aran ha messo a punto la relazione tecnica del contratto che la prossima settimana sarà valutata dalla Ragioneria dello Stato. Il testo sarà poi trasmesso alla Corte dei conti che dovrà verificare la fattibilità delle cifre rispetto ai soldi stanziati con le ultime tre leggi di Bilancio. Poi tornerà all'Aran per la firma definitiva di governo e sindacati. Se tutto dovesse andare come previsto il Tesoro potrebbe iniziare a preparare i cedolini di febbraio con gli arretrati.





LE FASCE ALTE
In ogni caso, al massimo si andrà a marzo, dove oltre agli arretrati arriverà anche il primo aumento mensile da 85 euro lordi. Nel dettaglio, l'aumento per i lavoratori impiegati nelle amministrazioni centrali potrebbe essere suddiviso in questo modo: per le fasce più alte (dirigenti esclusi, in quanto per loro sarà avviata una contrattazione a parte) arriverà un primo arretrato che comprende le tredici mensilità del 2016, del 2017 e dei primi due mesi del 2018 da circa 710 euro (si parla di cifre lorde), a cui si aggiungerà, da marzo in poi, un aumento da 117 euro. In totale per il prossimo anno fanno quasi 2 mila euro. Per le fasce medie, invece, l'arretrato vale circa 490 euro, l'aumento mensile poco più di 85 euro per un totale di 1.434 euro. Infine, coloro che guadagnano meno oltre all'arretrato (circa 370 euro) e lo scatto mensile (63 euro) avrà, come detto, anche il bonus temporaneo da circa 20 euro.
 

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