Prof in fuga, boom di richieste:
via al turnover per 513 precari

Prof in fuga, boom di richieste: via al turnover per 513 precari
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 12 Gennaio 2018, 12:08
3 Minuti di Lettura
Scatta il turnover della scuola, c'è posto per 513 assunzioni. Prof e maestre non di ruolo incrociano le dita per l'apertura di spiragli occupazionali derivanti dal collocamento a riposo di tanti insegnanti con sopraggiunti limiti di età.

Il dato trapela dall'amministrazione scolastica che ha definito il quadro delle richieste di pensionamenti a decorrere dall'anno scolastico 2018-2019. Il valzer dei collocamenti a riposo fa registrare un picco mai pervenuto negli ultimi tre anni, quando i pensionamenti di docenti non superavano la quota media di 400 unità. Un anno fa furono infatti oltre 413 i docenti collocati in pensione nel salernitano, a cui si sono aggiunti 70 collaboratori e impiegati tecnico-amministrativi collocati a riposo. A distanza di 12 mesi il trend cambia, rilevando un incremento notevole che riguarda tutti gli ordini di scuola, dalle materne alla scuola superiore. Si registrano più domande di pensionamento sia tra gli insegnanti sia tra il personale tecnico-ausiliario. Sono 513 le domande di pensionamento tra i docenti e 183 quelle presentate dal personale Ata. Gli spiragli positivi arrivano alla vigilia del prossimo concorso per docenti di scuole medie e superiori abilitati che dovrebbe prendere il via in primavera.

Con il vuoto di cattedre determinato dal picco dei collocamenti a riposo, si creano le condizioni per l'assunzione di altri insegnanti più giovani e motivati. L'incremento delle domande di cessazione di servizio si registra alla scuola superiore dove si contano 163 pratiche di pensionamento presentate da insegnanti. Il boom dei pensionamenti rappresenta senza dubbio una boccata d'ossigeno per i precari a caccia del ruolo, ma al contempo un campanello d'allarme per quanti hanno deciso di chiudere la carriera.

Una «fuga» dalla cattedra nel Salernitano suffragata dal dato relativo all'aumento contestuale di domande di riconoscimento di «inidoneità» presentato da insegnanti che hanno chiesto all'amministrazione di abbandonare in anticipo la cattedra e dedicarsi a servizi in segreteria: nel corso dell'anno scolastico 2016-2017 almeno 15 insegnanti sono stati riconosciuti non idonei a proseguire la carriera didattica per malattia e per stanchezza fisica collegata ad acciacchi di salute.

L'incremento dei casi di docenti impossibilitati ad andare in classe è del 50%. È quanto emerge da una fotografia sulla condizione di docenti che trapela dall'amministrazione scolastica provinciale che ogni anno si trova a fare i conti con richieste di esonero o di allontanamento temporaneo dal servizio delle insegnanti. Nel 2017 il dato ha raggiunto una impennata considerevole rispetto all'anno scorso. Si è passati dagli 8 insegnanti inidonei nel 2015, ai 10 del 2016 fino ad arrivare ai 15 registrati nel 2017. Nella maggior parte dei casi si tratta di maestre del primo ciclo dell'istruzione alle prese con problemi di salute che si sono aggravati nel corso degli anni. Una spia rossa che fotografa la condizione della categoria degli insegnanti nel Salernitano alle prese con anni di anzianità elevati e stanchezza professionale. Per molti prof il pensionamento è una insperata boccata di ossigeno dopo anni di lavoro e sacrifici.

 

Chiusi da pochi giorni i termini fissati dal Ministero dell'Istruzione per la consegna delle domande di collocazione a riposo, è scattata subito la macchina organizzativa presso l'ufficio scolastico di via Monticelli per le procedure di verifica delle istanze di fine carriera presentate dai docenti salernitani. Secondo i dati che trapelano sono 513 i docenti che sono pronti alla cessazione di servizio nelle scuole di ogni ordine e grado, offrendo ai colleghi senza cattedra una prospettiva sicuramente più rosea rispetto al passato. Sono candidati ad andare in pensione dal prossimo 31 agosto 73 maestre di scuole dell'infanzia, 141 insegnanti di scuole elementari, 112 alle medie, 163 alle superiori; vanno ad aggiungersi alle domande di pensionamento anche quelle dei docenti di sostegno che si attestano sulle 24 unità.
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