Sgravi totali al Sud, nessun assunto: flop decreti, mancano i moduli Inps

Sgravi totali al Sud, nessun assunto: flop decreti, mancano i moduli Inps
di Francesco Pacifico
Giovedì 25 Gennaio 2018, 10:12 - Ultimo agg. 19:51
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Le imprese del Sud che vogliono assumere sfruttando le nuove agevolazioni contributive devono aspettare. Il Bonus Sud è congelato per motivi burocratici. L'ultima Finanziaria ha previsto per gli under 35 presi con contratti a tempo indeterminato una decontribuzione totale, al 100 per cento. Che si dimezzerà nel prossimo biennio. Ma alla legge non sono seguiti i necessari decreti attuativi che deve scrivere il ministero del Lavoro. Ergo l'Inps, soggetto deputato ad autorizzare le pratiche, non può redigere la circolare per spiegare agli uffici e ai consulenti delle aziende come muoversi né aggiornare lo sportello internet, attraverso il quale presentare le domande.

Sì, perché come detto, è tutto fermo in attesa dei decreti. Se ne sono accorti i consulenti del lavoro e gli imprenditori che, proprio per approfittare in pieno dello sgravio da 8.060 euro annui, sono stati tempestivi nel comunicare all'Inps le nuove assunzioni fatte dal primo gennaio. Ma nonostante tanta solerzia, non sono riusciti a concludere la pratica, che si fa online. La procedura è semplice: basta collegarsi con il portale dell'ente, accreditarsi e collegarsi attraverso il cosiddetto «Cassetto previdenziale aziende» alla piattaforma DiResCo (Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente), dove si presentano tutti gli adempimenti e - come recita il sito dell'istituto previdenziale - «si riceve, in tempo reale, un idoneo riscontro dell'avvenuta comunicazione». Anche per avere l'autorizzazione della concessione degli sgravi per i neoassunti. Bene, quando si entra nell'ambiente DiReSco, sono segnalate le agevolazioni contributive più disparate (over cinquanta, lavoratori usciti dal sistema degli ammortizzatori sociali, fino ai «conducenti che esercitano attività di trasporto internazionale per almeno cento giorni all'anno»), ma manca il link al nuovo Bonus Sud.
 
Molti consulenti del lavoro hanno telefonato o si sono presentati alle sedi dell'Inps sparse nel Sud per avere chiaramenti. Ma senza risultato. Racconta uno di loro: «L'altro giorno sono andato all'ufficio di Castellammare, dopo che la procedura online non era andata a buon fine. Ho atteso dopo aver preso il numeretto, ma l'addetta mi ha risposto che non ne sapeva nulla. Ho preteso di parlare con il suo capufficio, che non mi ha voluto ricevuto e mi ha parlato soltanto attraverso il telefono interno. Senza giri di parole, ha ammesso che è tutto fermo, perché mancano le disposizioni del governo e dell'istituto e noi non sappiamo come muoverci. Soprattutto, non ho avuto chiarimenti sul da farsi: una delle aziende per le quali lavoro, ha assunto un nuovo addetto lo scorso primo gennaio e io non so se avremo gli sgravi promessi oppure se il datore dovrà pagare tutti i contributi».

Dall'Inps fanno sapere che questo rischio non ci dovrebbe essere. «Anche se la legge non lo prevede direttamente», ci dice un funzionario, «le imprese potranno fare un conguaglio e recuperare tutti gli sgravi». Da via Ciro il Grande fanno sapere sia che si starebbe lavorando a una bozza della circolare per accorciare i tempi, sia che «la questione è più complessa». Perché l'istituto di previdenza aspetta di capire dal governo anche se l'ultimo sgravio contributivo può essere cumulato con quelli già esistenti.

La situazione imbarazza l'Inps, che avrebbe sollecitato il governo a presentare a breve i decreti attuativi, ma preoccupa le imprese. A Napoli l'Unione industriale ha chiesto e ottenuto un incontro tecnico con i vertici dell'istituto previdenziale per discutere sia dello sblocco del Bonus Sud sia del futuro delle altre agevolazioni e degli ammortizzatori sociali, come la mobilità, cancellati o superati dal Jobs Act. Da Palazzo Partanna dicono che «si rischiano moltissimi posti di lavoro, se le procedure di agevolazione non saranno avviate al più presto. Parliamo di migliaia di posti, anche perché il Bonus è conveniente se applicato in toto, sull'intero triennio». Un'occasione che il territorio non può perdere, visto che in tutte le regioni del Mezzogiorno la disoccupazione supera il 20 per cento, mentre quella giovanile schizza oltre il 56 per cento (il doppio della media nazionale) e il numero dei Neet - i giovani che non studiano e non lavorano - supera gli 1,8 milioni.

Fa pressioni sul governo anche l'assessore al Lavoro della regione Campania, Sonia Palmeri: «È importante fare chiarezza, perché queste nuove misure potrebbero aggiungersi a quelle regionali, ma anche perché bisogna essere veloci nell'applicazione per rispondere a tutte le esigenze del territorio. In generale venti giorni di ritardo non sono molti sull'approvazione dei decreti attuativi, ma si potrebbe creare un grande deficit di credibilità, che non serve a nessuno in un'area che ha tanto terreno da dover recuperare». In quest'ottica Palazzo Santa Lucia, intanto, ha deciso di finanziare la formazione anche per i dipendenti dei piccoli Comuni sotto i 3mila abitanti e ha aperto oltre 5mila posizioni nella cosiddetta garanzia over per quei lavoratori usciti dal sistema degli ammortizzatori sociali.
 
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