Studi futuri nell'ambito della Leucemia Mieloide Cronica (LMC) ci diranno se questo approccio potrà essere utile anche per individuare più facilmente i pazienti candidati alla sospensione del trattamento farmacologico. Inoltre, l'idea alla base della realizzazione di questo test - conclude la nota - potrà essere estesa anche ad altre malattie oncoematologiche, consentendo il miglioramento delle strategie diagnostiche e prognostiche. Il team di ricercatori spiega così il funzionamento del test: «immaginiamo di voler seguire un'auto troppo veloce per poter essere inseguita e, soprattutto, molto abile a confondersi nel traffico creato da altre macchine. Durante la sua corsa però quest'auto lascia delle tracce di macchie d'olio per cui noi riusciamo ad intuire la sua direzione senza mai vederla davvero.
Oggi il monitoraggio della risposta al trattamento terapeutico nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC) avviene attraverso la misurazione di molecole di RNA tumorale (macchie d'olio) prodotte dalla cellula leucemica (auto veloce); in base alla quantità di questo RNA presente nel sangue del paziente stabiliamo il grado di risposta alla terapia». «L'impossibilità di misurare la quantità di cellule leucemiche fino ad oggi - conclude la nota - era imposta da limiti tecnici che impedivano l'impiego della 'misurazione direttà della quantità di cellule leucemiche nel paziente.
In passato sono stati compiuti in tal senso dei tentativi rivelatisi però troppo laboriosi e costosi per poter essere impiegati nella pratica diagnostica».