«La collina sacra», alla riscoperta di Caponapoli con Rispoli e Piedimonte

«La collina sacra», alla riscoperta di Caponapoli con Rispoli e Piedimonte
di Marco Perillo
Giovedì 25 Gennaio 2018, 15:46 - Ultimo agg. 20:18
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Se c’è un luogo in cui la storia sacra della città partenopea, dall’epoca greca fino all’avvento del cristianesimo si racchiude e si esplica, questo è la collina di Caponapoli. Un'altura dalle ataviche vicende, lì dove doveva trovarsi il mitico sepolcro della sirena Partenope e su cui sarebbe sorto, nel XVI secolo, l'ospedale del regno, quel complesso degli Incurabili che suscitò ammirazione in tutta Europa. Alla zona di Caponapoli è stato finalmente dedicato un libro, “La collina sacra” (Edizioni Il Faro di Ippocrate, 375 pagine, 20 euro) del giornalista e scrittore Antonio Emanuele Piedimonte e di Gennaro Rispoli, primario chirurgo e fondatore nonché direttore del Museo delle Arti Sanitarie. Il volume sarà presentato oggi 25 gennaio alle 17 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; con gli autori saranno presenti Paolo Giulierini, Gennaro Carillo e Marialucia Giacco, letture a cura di Umberto Zito. 
 

 

Quest'opera è il frutto di un lungo percorso e di una collaborazione intensa, uniti dalla medesima passione per la cultura, tra Rispoli e Piedimonte. Notevole, negli ultimi anni, è stato l'impegno del primario nel valorizzare i tesori del complesso ospedaliero degli Incurabili, basti pensare alla riapertura dopo decenni della storica farmacia. E altrettanto lo è, ormai da tempo, quello del giornalista-scrittore tra i pionieri della riscoperta della Napoli segreta.

In questo libro la conoscenza della storia della medicina e della chirurgia a Napoli di Rispoli va a braccetto proprio con la ricerca storica e la profonda conoscenza di miti e misteri di Piedimonte. Si parla di amore e morte seguendo la corrente dello scomparso fiume Sebeto, si analizza la possibilità della presenza della tomba-oracolo della sirena proprio sull’altura, si passa in rassegna la venuta in quei luoghi di Santa Patrizia, novella Partenope in chiave cristiana, fino all’avvento di una figura fondamentale: quella donna Lorenza Longo fondatrice degli Incurabili. Le storie, spesso inedite, di suore, sante e beate in corsia sono una delizia per il lettore appassionato di aneddoti cittadini, così come l’excursus sul culto del corpo della “Napoli santa” dell’epoca barocca, il mercato delle reliquie che qui non fu meno intenso della Terra Santa. Ma Caponapoli non fu solo teatro di medici e benefattori: fu enclave di alchimisti alla ricerca di un elisir per curare tutti i mali – il chiostro affrescato degli Incurabili è una conferma – e di quelle accademie come gli Oziosi e gli Investiganti che in epoche remote furono il fior fiore dell’erudizione e della conoscenza di saperi occulti. Non mancarono, su questa collina mirabile, eroi e martiri come Domenico Cirillo, il cui sacrificio coincise con quel rinnovamento di pensiero che ivi aleggiava. Perché Caponapoli, come spiega Piedimonte nella sua introduzione, è «vento spirituale d’una invisibile e millenaria egregora che oggi appare ancora smarrita nella rumorosa bolgia della mediocrità generale, sommersa dalla superficialità imperante, dimenticata da chi avrebbe dovuto custodirla».

Il volume avrà il merito di contribuire a raccogliere i fondi per restaurare e riaprire altri gioielli dimenticati degli Incurabili, come la chiesa di Santa Maria del Popolo. 

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