Gli studenti sono ancora sotto choc, e temono il clamore mediatico suscitato dall'episodio: «Questa è una scuola sana - dice Antonio, 16 anni - e non vorremmo essere falsamente etichettati come un luogo di violenza». Al «Majorana-Bachelet» di Santa Maria a Vico, piccolo centro della provincia di Caserta, oggi c'è comunque voglia di normalità. «Si fa lezione regolarmente, null'altro da dire, ovviamente sperando in una veloce e completa guarigione di Franca», dice un'altra insegnante di lettere.
Sul versante giudiziario, intanto, si difende il 17enne fermato dopo il ferimento: sostiene di aver agito in preda a un raptus, frutto della stanchezza legata alla malattia di un congiunto, e che il gesto non fosse premeditato. «Ho trovato il coltello per terra, entrando ieri a scuola», ha detto al magistrato della procura minorile che lo ha interrogato.
Una spiegazione che agli inquirenti appare poco credibile.