Masterchef, Italo Screpanti dopo l'eliminazione: «I colleghi armata Brancaleone allo sbaraglio»

Italo Screpanti
Italo Screpanti
Giovedì 8 Febbraio 2018, 15:36 - Ultimo agg. 16:14
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MILANO – “Ho la mia età, racchiusa in questo involucro che sono io. Ma dentro, le posso assicurare, che mi sento ancora giovane, un ventenne”.
 



A parlare Italo Screpanti, 75 anni, con un passato da aviatore è stato il concorrente più anziano che ha partecipato a “Masterchef”, da cui è stato eliminato nell’ultima puntata: “La mia voglia di vivere e di viaggiare c’è sempre – ha spegato a “Vanity Fair” -  Forse è anche più forte di quanto non fosse prima. Il rapporto con gli altri concorrenti all’inizio è stato piacevole. Per un po’ mi è sembrato di continuare con il mio lavoro, come se fosse un equipaggio con cui convivere”.
 



Tra i colleghi non sentiva di temere concorrenza (“Ho sempre paragonato la mia partecipazione a MasterChef all’inizio di una maratona in cui tutti vogliono arrivare primi. La mia conoscenza culinaria non è sulla pasta coi fagioli o gli spaghetti al pomodoro, ma è molto più ampia e corredata dai tanti sapori che ho acquisito in giro per il mondo”), anche se il curry sullo spezzatino è stato molto criticato: “Il problema è che lo spezzatino con le patate che la mia squadra aveva preparato era insipido. Il capitano, che doveva dirigere le danze, era poco orientato verso la nuova cucina, così come quasi tutti gli altri, un’armata Brancaleone allo sbaraglio. Sapevano fare il compitino, sapevano realizzare dei piatti bellissimi, ma era il sapore a tradirli quasi sempre. Quel giorno famoso, quando ho assaggiato lo spezzatino che non sapeva di nulla, ho deciso di intervenire”.
 
 

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Ha salutato tutti dopo l’eliminazione con un “Nessuno può insegnarmi come vivere”: “Ho detto quel che ho detto a ragion veduta, non me lo ero neanche preparato e oggi sarei disposto a ribadire gli stessi concetti. I giudici meritano rispetto, hanno conquistato diverse stelle, e in confronto a loro sono solo una mezza calzetta. Resta il fatto che anche loro devono avere la maturità di interagire e capire la levatura delle persone con cui entrano in contatto. Io, come gli altri, sono stato messo sotto terra, con la Klugmann che mi dice “togliti dalle palle” così, gratis”.
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