«Basta droga, babygang e camorra: la nuova Scampia siamo noi»

«Basta droga, babygang e camorra: la nuova Scampia siamo noi»
di Andrea Ruberto
Giovedì 8 Febbraio 2018, 18:55 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 10:51
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«Basta droga, babygang e camorra. Questa è la nuova Scampia», gridano a gran voce gli abitanti del quartiere che, armati di rastrelli e cesoie, hanno deciso di ripulire completamente l’esterno della Vela gialla. Uno «sciopero al contrario», indetto dai comitati attivi sulla zona, per dimostrare che nella periferia di Napoli la forza lavoro esiste.

«Siamo qui per riqualificare questi luoghi dal basso e allo stesso tempo dare un segnale forte a chi è stato sempre assente - afferma Omero Benfenati, portavoce del Comitato Vele - Basta passerelle elettorali. C’è bisogno di garantire un lavoro e una casa dignitosa alle centinaia di famiglie rassegnate a vivere in questi palazzoni di cemento. Qui non ci sono camorristi, qui ci sono persone che si rimboccano le mani e cercano lavoro».
 

Che qualcosa sia cambiato lo si percepisce subito, nell'aria, negli sguardi. A fronte del degrado inarrestabile in cui giacciono le Vele, le braccia degli abitanti lavorano incessantemente per riqualificare l'area e scrollarsi di dosso quel marchio in cui non si rispecchiano. «Le vele sono state etichettate come il male, come luogo della camorra. Non ci nascondiamo dietro un dito, si tratta di cose che sono successe. Ma questa è la nuova Scampia, dove un popolo massacrato si riappropria della propria dignità», afferma Rosario del Cantiere 167 che ci tiene a ringraziare chi prima di tutti ha creduto nel cambiamento del quartiere, Vittorio Passeggio, fondatore del Comitato Vele.

«È in atto una rivoluzione culturale - dichiara Emanuele, Comitato 167 - Vogliamo spezzare la catena che si è tramandata per anni e dare un futuro ai nostri figli». Dignità umana, lavoro e abitazione. Sono questi i diritti rivendicati dai cittadini che oggi presentano con orgoglio il nuovo volto di Scampia e sperano in un domani migliore. «È veramente importante che in questo quartiere avvenga una forte riqualificazione - sostiene Getano Di Vaio, il produttore di Figli del Brox che ha dato regalato una seconda possibilità a tanti ragazzi del quartiere - C’è bisogno dell’intervento non solo del Comune di Napoli, ma dello stato italiano. Perché ogni bambino che finisce sulla strada della malavita è sulla coscienza di noi tutti».
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