Napoli, restauro «fantasma» per la chiesa di Portosalvo. Ma la Curia: «Riaprirà a ottobre»

Napoli, restauro «fantasma» per la chiesa di Portosalvo. Ma la Curia: «Riaprirà a ottobre»
di Maria Pedata
Venerdì 9 Febbraio 2018, 17:34
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Affaire Portosalvo. Questa mattina si sono aperti i cancelli della chiesa alla Marina per i lavori all’interno del luogo di culto. Ma per la Curia i restauri esistono e sono in corso da tre anni. Anzi, i lavori saranno accelerati e la chiesa tornerà a essere aperta dal prossimo ottobre. «Forse oggi è stato fatto un sopralluogo dopo le denunce fatte da noi». Così sentenzia Antonio Pariante in attesa di riscontri ufficiali da parte dell’ufficio di Largo Donna Regina. «A Ottobre finiremo la chiesa di Santa Maria di Portosalvo, i lavori stanno andando avanti. All’interno è danneggiata e inagibile». Cosi Padre Eduardo Parlato, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Napoli scende in campo in difesa della Curia. Sui soldi ricavati dagli sponsor che sono esposti sulla facciata del monumento, il prelato chiarisce: «I fondi sappiamo che non ci sono, quindi la Sovrintendenza ha scelto a suo tempo di collaborare con diversi enti attraverso la  pubblicità. Non facciamo confusione, oggi parlare male della chiesa è uno sport».

Pariante dalla sua dimostra con foto e video il degrado e l’abbandono dell’obelisco rinascimentale e sul cantiere vuoto, «di lavori nessuna traccia al momento».  Continua a  puntare il dito sui ricavi pubblicitari di ben  3,6 milioni ricavati in tre anni per “un restauro inesistente. Dalla Regione, il consigliere  Francesco Borrelli dei Verdi: «Se fosse vero che non hanno fatto il restauro, il fatto è di una gravità inaudita e vanno denunciati alla Procura della Repubblica. Agire con un restauro dopo che è scoppiato il bubbone  è inutile.” Da piazza Mercato l’ex presidente del consiglio Provinciale Luigi Rispoli: «La vicenda di Portosalvo è indicativa di come il Comune di Napoli  ha affrontato il restyling del Centro Antico. La Curia era alla cabina di regia per questi grandi progetti, e alla base c’è qualcosa che non va».