Buoni libri, la lettera del ministro Fedeli al Mattino

Buoni libri, la lettera del ministro Fedeli al Mattino
Martedì 13 Febbraio 2018, 12:06
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Caro direttore,
 
ho letto con attenzione gli articoli che avete pubblicato ieri su quello che avete definito lo “scandalo-bis” dei buoni per i libri, quelli destinati ai ragazzi meno abbienti per i libri di testo. È grave che nella vostra regione migliaia di studentesse e studenti siano ancora in attesa di risorse di cui hanno bisogno per l’acquisto di strumenti che, come ho già avuto modo di ricordare una volta, proprio sulle pagine di questo giornale, sono indispensabili e dai quali non si può prescindere per svolgere compiutamente l’attività didattica. Mi permetto però di precisare, date alla mano, che le promesse che facevo un anno fa, quando, scrivendovi, dissi che “i tempi dello Stato vanno resi più compatibili con l’avvio dell’anno scolastico”, non sono andate a vuoto. Almeno per quanto riguarda i compiti dello Stato centrale.
 
Mi spiego meglio. Fino all’anno scolastico 2016/2017 le competenze statali erano ripartite fra due Ministeri: il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca emanava un decreto con la ripartizione dei fondi per Regione, il Ministero dell’Interno erogava poi le risorse. Nel 2016 il Miur ha prodotto il decreto di propria competenza il 27 giugno, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 7 luglio. Il Ministero dell’Interno ha disposto il pagamento il 18 novembre. Per l’anno scolastico in corso sono finalmente cambiate le regole. Una precisa scelta fatta dallo Stato per tagliare i tempi e i passaggi inutili. Quindi, con il decreto dipartimentale 781 del 18 luglio 2017, il Miur ha varato il piano di riparto alle Regioni dei fondi per i libri di testo, circa 33 milioni. Fondi che sono arrivati nelle casse delle Regioni il 3 agosto. Insieme ai 10 milioni messi a disposizione da un fondo aggiuntivo approvato con la legge di bilancio. Parliamo di oltre tre mesi prima, rispetto all’anno precedente. La promessa di chiudere le operazioni in tempo per l’avvio del nuovo anno scolastico è stata mantenuta, dunque. Almeno da parte del Ministero competente. Sui successivi passaggi, come avete scritto, sono responsabili Regioni e Comuni. Ripeto anche qui quanto vi scrissi già un anno fa: le difformità sul territorio chiamano in causa la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. E l’abbiamo fatta. Ma occorre che a velocizzare i tempi siano poi anche coloro che stanziano direttamente le risorse alle famiglie. Non c’è anticipazione dello Stato che tenga, se poi chi deve erogare il servizio al cittadino fa saltare tutti i tempi. Mi auguro dunque che i Comuni ritardatari si mettano rapidamente in regola. L’anno scolastico è ormai a metà e non sono ammissibili ulteriori dilazioni. Soprattutto quando c’erano tutti i tempi per poter fare presto e meglio.

Valeria Fedeli
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