Roma, recuperata la statua di Afrodite rubata nel 2011: tombarolo di Ladispoli l'aveva venduta all'estero

Roma, recuperata la statua di Afrodite rubata nel 2011: tombarolo di Ladispoli l'aveva venduta all'estero
di Laura Larcan
Mercoledì 14 Febbraio 2018, 10:26 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 17:12
2 Minuti di Lettura
Una statua di Afrodite del I secolo d.C., un tombarolo di Ladispoli, un trafficante tedesco, un giro d'affari di antichità di provenienza illecita. Sono gli elementi dell'indagine portata avanti dai Carabinieri del comando Tutela ptarimonio culturale, che ha riportato in Italia la statua acefala (valore commerciale di 350mila euro) rubata nell'agosto del 2011 da un'aula dell'Università di Foggia. Un rientro, ça va sans dire, proprio per San Valentino.

Tutto è iniziato nel 2013, quando era stata notata la messa in vendita, da parte di una casa d'aste bavarese, di un reperto che appariva di chiarissima origine italica. Il confronto con le foto della Banca Dati dei beni culturali rubati fece il resto, permettendo ai militari di identificare l'oggetto. L'identificazione della statua trafugata in Puglia, grazie alla collaborazione della polizia tedesca, ha permesso di arrivare ad un trafficante tedesco, e ad un intero complesso traffico di tesori archeologici. Il venditore della statua di Afrodite, infatti, è un signore di Ladispoli, in provincia di Roma, che gestiva una sorta di supermarket di reperti sia scavati illegalmente che rubati. A fare affari con lui, anche un secondo personaggio che si occupava delle consegne all'estero in particolare al mercante tedesco, che poi a sua volta, rivendeva tutti i preziosi sul mercato nero.

Il contrabbandiere tedesco, hanno spiegato gli investigatori, veniva spesso in Italia per valutare reperti scavati di frodo e scegliere i pezzi migliori da rivendere in Germania. Già nel 2016, tutti i protagonisti di questa vicenda, sono stati arrestati e nello stesso tempo sono stati recuperati oltre 2.500 reperti.
Mancava all'appello solo la bella Afrodite, che è stata finalmente restituita in questi giorni grazie ad una rogatoria internazionale avviata dalla Procura della Repubblica di Roma. Quanto prima, assicurano gli investigatori, la scultura potrà di nuovo essere esposta e ammirata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA