Rifiuti e tangenti, Di Domenico accusa: «Immagini tagliate e manipolate ad arte»

Rifiuti e tangenti, Di Domenico accusa: «Immagini tagliate e manipolate ad arte»
Venerdì 16 Febbraio 2018, 18:14 - Ultimo agg. 20:04
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Travolto dallo scandalo Fanpage, il consigliere delegato di Sma Campania Lorenzo Di Domenico si difende in una lunga nota diffusa alle redazioni: «Nelle ultime ore sono stati diffusi dei video giornalistici a opera della testata Fanpage.it che mi ritraggono mentre discuto con un presunto imprenditore presentatosi come Paolo Varotto, il quale asseriva di poter prendere in carico tutti i fanghi prodotti dai nostri impianti».
 

 

E giù con le premesse: «Dal 1 gennaio 2018 gli impianti di depurazione sono in emergenza al punto tale che diverse migliaia di tonnellate sono stoccate in bilici in attesa di trovare idonea soluzione allo smaltimento. Un problema che riguarda l’intera Regione Campania e che nessuno, ad oggi, degli enti interessati, è riuscire a risolvere. Al punto tale che i nuovi gestori a cui gli impianti dovevano essere consegnati nel 2017, hanno rifiutato la consegna in quanto non sapevano come smaltire il fango prodotto. A marzo 2017 ho chiesto alla direzione Ambiente della Regione Campania l’autorizzazione ad indire apposita gara per lo smaltimento. La stessa direzione mi risponde che va effettuata gara solo per l’impianto di Napoli Est. Viceversa, per gli altri impianti, era prevista a brevissimo la consegna al nuovo gestore. Il 31 dicembre 2017 era concordata la consegna degli impianti ma è saltata perché la ditta aggiudicataria ha comunicato di non aver risolto il problema dello smaltimento dei fanghi. Siamo giunti al 2018 con una situazione di totale incertezza e assoluta emergenza - prosegue Di Domenico -  Per un brevissimo periodo ho fatto un affidamento diretto per evidenza pubblica e una gara che sarebbe dovuta partire da febbraio. In qualità di consigliere delegato di Sma Campania era ed è mio dovere trovare soluzioni che scongiurino un disastro ambientale, anche in deroga alle procedure amministrative».

 
Date queste premesse, Di Domenico ricostruisce così l'incontro con l'ex boss broker di Fanpage: «Di persona o per interposta persona ci sono stati molti imprenditori che hanno cercato di contattarmi per risolvere questa emergenza. A chiunque mi abbia prospettato un minimo di possibilità ho sempre detto di farsi avanti. Varotto è soltanto una di questi. Né più, né meno. Quando quest’ultimo mi chiede informazioni sulle modalità di pagamento, rispondo di essere io l’amministratore e quindi il responsabile dei pagamenti stessi - spiega il consigliere delegato Sma - Quando parlo di una base d’asta di 125 euro a tonnellata faccio riferimento all’ultima gara andata deserta. Quando parlo di 145 euro come importo massimo faccio invece riferimento al prezzo che noi attualmente paghiamo dal 1 gennaio 2018 sull’impianto di Napoli Est, così come autorizzato dalla Regione Campania. Quando parlo della possibilità di chiudere anche lunedì mattina a 145 euro, faccio quindi evidentemente riferimento a una pregressa autorizzazione per altri impianti alla suddetta cifra. Quando Varotto asserisce che se mi servisse qualcosa lui provvederebbe, io rispondo: Grazie, ma non mi serve nulla e non c’è niente da pagare, né a me, né ai capoimpianti, né a chiunque altro. Varotto, addirittura, mi propone serate hard ma io rispondo di avere moglie e figli a casa. Peccato che proprio questa parte sia stata tagliata ad arte per far emergere qualcosa di mistificato e totalmente diverso dalla realtà dei fatti. Dopo quell’incontro non ho mai più visto tale personaggio né avuto contatti telefonici», conclude Di Domenico. 

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