Testo semplice (scritto a quattro mani col collega Domenico De Vivo) e messaggio chiaro: "Noi siamo qui ad inseguire i vostri occhi. Noi siamo qui a disegnare i vostri sorrisi. Noi siamo qui anche se crollano le idee...se crollano gli attimi (voi siete qui). In quel vento che soffia da solo e ci lascia così" recita infatti il refrain di 7 Luglio.
Torre Annunziata, la canzone di un figlio d'arte per le vittime di Rampa Nunziante
di Salvatore Piro
Giovedì 22 Febbraio 2018, 11:11
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Torre Annunziata. Una canzone semplice per una tragedia dai contorni giudiziari ancora oscuri. È "7 Luglio". L'ha scritta con l'amico Domenico, Jacopo Rosa, 24 anni, torrese doc e figlio d'arte. Jacopo è il figlio di Elia, noto sassofonista torrese prematuramente scomparso quando lui aveva solo dieci anni. Jacopo studia tecniche di laboratorio all'Università, ma dal padre Elia ha ereditato quasi tutto: talento, passione per la musica, soprattutto amore per la sua città, Torre Annunziata, che piange ancora gli otto morti del palazzo crollato all'alba del 7 luglio 2017 lungo Rampa Nunziante.Jacopo ha scritto testo e musica quasi di getto. Poi ha spedito il tutto a una sua amica, la cugina di Marco Cuccurullo, il giovane deejay morto all'alba sotto le macerie.
Testo semplice (scritto a quattro mani col collega Domenico De Vivo) e messaggio chiaro: "Noi siamo qui ad inseguire i vostri occhi. Noi siamo qui a disegnare i vostri sorrisi. Noi siamo qui anche se crollano le idee...se crollano gli attimi (voi siete qui). In quel vento che soffia da solo e ci lascia così" recita infatti il refrain di 7 Luglio.
Testo semplice (scritto a quattro mani col collega Domenico De Vivo) e messaggio chiaro: "Noi siamo qui ad inseguire i vostri occhi. Noi siamo qui a disegnare i vostri sorrisi. Noi siamo qui anche se crollano le idee...se crollano gli attimi (voi siete qui). In quel vento che soffia da solo e ci lascia così" recita infatti il refrain di 7 Luglio.
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