Lila e Lenù, ecco la foto delle amiche geniali di Elena Ferrante

Lila e Lenù, ecco la foto delle amiche geniali di Elena Ferrante
di Valeria Aiello
Martedì 27 Febbraio 2018, 10:29
4 Minuti di Lettura
Lila Cerullo ed Elena «Lenù» Greco hanno finalmente un volto. Rimaste nell'anonimato fino ad oggi, data l'impenetrabilità degli studios di Caserta all'Ex Saint Gobain, dove è stato ricreato il popolare rione Luzzatti della Napoli anni Cinquanta, le due piccole protagoniste dei primi episodi tratti da L'amica geniale si rivelano nella prima foto uscita dal set della serie che verrà, rigorosamente top secret.

Sembra addirittura che al momento del contratto con la Wildside, le mamme dei piccoli attori abbiano firmato una postilla che le obbliga al silenzio più assoluto, con tanto di penale da pagare in caso contrario. Top secret anche i nomi delle bambine, scelte dopo migliaia e migliaia di provini, si dice cinquemila: più che alla capacità di recitare la troupe diretta dal regista Saverio Costanzo ha scelto volti, occhi, caratteri capaci di rimandare alla Napoli di metà secolo scorso, povera e popolare. «Tutti a Napoli sanno recitare. Devono recitare per difendersi. Tutti recitano una parte ogni giorno», ha dichiarato il regista al «New York Times».

Sappiamo solo che Lenù è interpretata, almeno nelle prime tre puntate, visto che poi cresce e cambia chi ne veste i panni, da una bimba di nome Margherita, bella e sveglia, più che fotogenica come si vede dallo scatto pubblicato qui accanto. Chissà se a sceglierla, o a dare in qualche modo il suo benestare, è stata anche Elena Ferrante, la famigerata scrittrice misteriosa che intanto partecipa alla produzione della serie tv internazionale inviando appunti e note su scenografia e sceneggiatura.
 
Il primo volume della quadrilogia destinata a invadere le tv di mezzo mondo (L'amica geniale, Storia di chi fugge e chi resta, Storia della bambina perduta, Storia del nuovo cognome) è incentrato sull'infanzia di Lila e Lenù ed è quello che vedremo a fine anno, sembra a ottobre, nella serie tv «The neapolitan novels», questo il titolo originale, non si sa ancora se e come tradotto in italiano, diretta da Costanzo, già regista dell'edizione italiana di «In treatment», che ha lavorato con gli sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci. Prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e Domenico Procacci per Fandango per Rai e Hbo, come per ogni kolossal internazionale che si rispetti, la lavorazione sarà lunga e articolata e vedrà ben quattro stagioni per un totale di 32 episodi da 50 minuti ciascuno.

Le riprese sono iniziate alcuni mesi fa alla periferia di Caserta, nell'ex area industriale trasformata in uno studio cinematografico, all'interno del quale sono stati costruiti ben sei edifici, strade principali, la scuola, la facciata della chiesa, i giardinetti e altri dettagli del rione Luzzatti così com'era cinquant'anni fa. Le riprese previste per questa settimana sono state interrotte, forse anche cancellate viste le previsioni, per il maltempo.

A partire dalla seconda settimana di marzo, Napoli si prepara ad accogliere l'enorme produzione che si dividerà in alcune zone del centro antico, in particolare, piazza Sisto Riario Sforza, via dei Tribunali, piazza del Plebiscito, largo dei Santi Apostoli e Galleria Principe di Napoli. Zone ormai invase dai turisti come dai set televisivi e cinematografici, in cui sarà difficile far rispettare i divieti di fotografie e di filmati che sono riusciti a proteggere le riprese della serie, finora riuscita a evitare anticipazioni sui social network.

La Ferrante fever, com'è ovvio, si nutre dell'alone misterioso della sua autrice, che ha imposto a mezzo mondo la storia di amicizia tra Lenù e Lila, ambientata in quel rione Luzzatti perfettamente ricostruito, dove sono nate e cresciute le due ragazze, sino a diventare donne in un continuo rovesciamento di destini che giunge fino ai giorni nostri. Lenù è più alta, bionda. Lenù o Lenuccia, si fissa subito per Lila: «Decisi che dovevo regolarmi su quella bambina, non perderla mai di vista, anche se si fosse infastidita e mi avesse scacciata», scrive in proposito la Ferrante. Il padre è un usciere del Comune che si barcamena tra traffici di vario genere. La mamma è zoppa e ha la testa avvelenata dalla competizione sociale che si scatena tra i poveri del Rione. Lila, più piccina e dai colori più tipicamente meridionali, figlia di uno scarparo, sogna di diventare scrittrice e considera Lenù la sua «amica geniale», da qui il titolo. In realtà Lenù, classe 64, voce narrante dell'intera storia, è una secchiona ostinata che orecchia e sviluppa tutto quello che pensa o sente Lila. Le prime tre puntate raccontano il rapporto che si instaura tra le due e il mondo in cui Lila resterà e da cui Lenù andrà via. Per ora la vediamo nel mondo del rione ricostruito all'ex Saint Gobain, tra i tre fratelli Peppe, Gianni e Cristina, ossessionata dal passo claudicante della madre. Per saperne di più dovremo attendere la serie, ma almeno adesso sappiamo che volto hanno Lila e Lenù all'inizio della storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA