Paestum, l'archeologo Amedeo Maiuri vestì l’uniforme fascista: la prova in uno scatto inedito

Amedeo Maiuri vestì l’uniforme fascista
Amedeo Maiuri vestì l’uniforme fascista
di Antonio Cangiano
Venerdì 2 Marzo 2018, 13:06 - Ultimo agg. 17:19
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Paestum 6 luglio 1935, un gruppo di gerarchi fascisti accompagna Mussolini durante una visita all’area archeologica. L’occasione è data, nell’ambito della più generale visita del Duce alle opere di bonifica della piana di Paestum, dal rinvenimento di un podio con rocchi di colonne, capitelli e metope di un tempio italico, in parte spogliato e reimpiegato per la realizzazione del Palazzo arcivescovile di Salerno. Un fotografo, accreditato dal regime, immortala la scena: il Duce procede con passo spedito davanti al gruppo, seguito da un uomo in orbace che indica la base del podio, alle spalle un nutrito gruppo di gerarchi con le caratteristiche divise fasciste. Quell’uomo,  intento a descrivere il monumento appena ritrovato,  è il celebre archeologo Amedeo Maiuri.
 

 

Fin qui sembra una foto d'archivio, come ne esistono altre di quel periodo. Maiuri è immortalato con il Duce e i suoi fedelissimi anche durante una celebre visita agli scavi di Pompei nel ’31. Ma la differenza tra questo scatto fotografico ed i precedenti è nell’abbigliamento, un particolare non da poco se consideriamo il periodo storico. Se a Pompei il celebre archeologo italiano, infatti, accompagna Mussolini e un folto gruppo di autorità vestito in borghese con giacca e cravatta, a Paestum, lo stesso indossa l’ uniforme fascista “in orbace”  completa, con giubba confezionata con la stoffa di lana sarda, camicia nera, bottoni neri lucidi, cravatta lunga di seta nera e cinturone con tracolla di cuoio nero. Tuttavia Maiuri attraversò indenne le epurazioni postbelliche, e fu anzi nominato, dal Governo Badoglio, reggente della Direzione che già governava, e che continuò a tenere fino ai 75 anni.  

“L'archeologo Amedeo Maiuri aderì davvero al fascismo? Nessuno lo ha mai visto in camicia nera ma ciò non significa che non l'abbia indossata”. Annuncia l’archeologo Giuseppe Maggi, stretto collaboratore e studioso della figura del Maiuri, dal suo profilo Facebook, anticipando un lungo articolo corredato di foto storiche scritto per la Rivista di Studi pompeiani attualmente in distribuzione.

Fino ad oggi, dunque,  non esistevano foto d’archivio che ritraessero l’archeologo Amedeo Maiuri in divisa e quindi “prove” fotografiche che avesse abbracciato - per necessità o per scelta, non lo sappiamo – l’ideale fascista.
Oggi lo storico scatto, riapre il caso.

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