2 marzo 1970: 48 anni fa l'evacuazione del Rione Terra di Pozzuoli

2 marzo 1970: 48 anni fa l'evacuazione del Rione Terra di Pozzuoli
di Pasquale Guardascione
Venerdì 2 Marzo 2018, 15:22 - Ultimo agg. 17:37
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Il 2 marzo non è un giorno qualunque nella memoria dei puteolani, soprattutto per quelli più anziani. E' una data che è rimasta fissa in maniera indelebile nella loro mente. Sono soprattutti i pescatori più vecchi quelli che si ricordano maggiormente di quel lunedì di 48 anni fa. Il 2 marzo del 1970 è il giorno dell'evacuazione del Rione Terra. "La morte civile della nostra Pozzuoli", dicono Procolo e Antonio, all'allora poco più che ventenni e oggi vicini agli ottant'anni. "Quando dovevano entrare nella darsena con le nostre barche dovevamo abbassare la testa perchè urtavamo sotto il ponte - affermano i due -. Poi, ad un certo punto non ci riuscivamo a spiegare come riuscivamo a  passare senza farlo più. L'acqua si era ritirata e i segni erano evidenti sui muri delle banchine". Sono i primi segnali che il bradisismo è tornato nella cittadina flegrea: la terra sotto Pozzuoli si solleva. Arriva così l'ingiunzione di sgombero che coglie tutti gli abitanti della roccaforte puteolana di sorpresa.
 

 

 
Il prefetto d'accordo con l'Osservatorio Vesuviano ordina l'evacuazione immediata del Rione Terra. La città viene invasa da diverse camionette: arrivano centinaia di militari e anche autobus. "Era un vero caos non capivamo nulla - continuano Procolo e Antonio che trattengono le lacrime a stento ma hanno gli occhi lucidi per il ricordo -. Non volevamo lasciare le nostre case, poi, in preda al terrore scappammo". A temere per la propria vita, infatti, non fu solo la gente dell’antica roccaforte, ma di tutto il centro storico. Pozzuoli diventa una città fantasma. Il 2 marzo del 1970 alla fine è una data che segnerà, poi, lo sviluppo della città e i suoi rapporti sociali. E' in quegli anni che sorge il Rione Toiano: il primo quartiere antisismico. La città cambia e la comunità puteolana si disperde nelle zone periferiche. Già perché il centro storico non è più il punto attorno a cui gira tutta la vita pulsante della cittadine flegrea. "Oggi Pozzuoli è rinata, il porto e il centro storico hanno sempre il loro straordinario fascino - concludono i due pescatori Procolo e Antonio -. Quella giornata rimane solo un brutto ricordo: ora vogliamo goderci la nostra città con i suoi colori e i suoi profumi". 

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