De Magistris, dopo il voto
​rimpasto al Comune

De Magistris, dopo il voto rimpasto al Comune
di Luigi Roano
Lunedì 5 Marzo 2018, 07:56 - Ultimo agg. 08:12
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Non c'è lui in campo e nemmeno il suo movimento demA, così per il sindaco Luigi de Magistris questa campagna elettorale è passata in fretta. Tuttavia non senza qualche incursione in funzione delle aspettative di Palazzo San Giacomo, si ricorderà - per esempio - la manifestazione della settimana scorsa all'esterno di Palazzo Chigi contro il debito. Per il sindaco - in buona sostanza - l'unica autentica emozione è stata quella del figlio maggiore che per la prima volta si è recato alle urne. «Gli ho dovuto parlare - ha rivelato - perché c'è tanta confusione». E chissà che consiglio avrà dato de Magistris al suo primogenito. Chiarito il contesto questa è l'ultima volta - lo sostiene il sindaco - che demA non sarà presente a una tornata elettorale. Già l'anno venturo è previsto il grande sbarco in Europa, insieme a Diem25 dell'ex ministro delle Finanze della Grecia Varoufakis, con il quale da mesi gli arancioni stanno mettendo a punto la scheda e la campagna elettorale con un occhio particolarmente attento verso la Spagna. Ci sta lavorando sodo l'assessore all'Urbanistica e membro del direttivo di demA Carmine Piscopo. In campo - tra gli altri - ci dovrebbe essere il fratello del sindaco e segretario del Movimento Claudio de Magistris. Insomma da domani, a urne chiuse, la macchina di demA inizierà a viaggiare a pieno regime. Per maggio è previsto il primo congresso, un appuntamento al quale l'ex pm tiene moltissimo perché ha intenzione di fare le cose in grande e allargare i confini del Movimento, vuole invitare a Napoli tutte le forze politiche per un confronto. Vedremo se ci riuscirà.

Chiarito il contesto nel quale de Magistris sta vivendo queste ultime ore di attesa prima dell'esito del voto, di certo chiunque vincerà queste politiche del 2018 in qualche modo influirà su Napoli sia da un punto di vista amministrativo che politico. Il sindaco ha dichiarato venerdì a bocce ancora ferme che «qualunque governo e maggioranza ci sarà» è «pronto a una leale collaborazione istituzionale per il bene di Napoli». Tuttavia più di qualche scenario su Palazzo San Giacomo potrebbe aprirsi. Per esempio, un buon risultato di LeU, alleato del sindaco e parte fondamentale della maggioranza cosa genererebbe? Una forte accelerata al rimpasto di giunta che de Magistris voleva fare a gennaio ma poi si è dovuto fermare proprio perché è impossibile non tenere conto della tornata elettorale per i cambi di giunta. LeU - nella sostanza - potrebbe battere cassa nel senso di chiedere più visibilità nella squadra di governo dove oggi è rappresentata dall'assessore allo Sport Ciro Borriello. Giova ricordare - a questo punto - che se è vero che demA non è in campo, il sindaco e presidente del Movimento ha concesso tre wild card ad altrettanti arancioni. Vale a dire Peppino Aragno, candidatosi con Potere al Popolo all'Arenella all'uninominale, e poi Elpidio Capasso, sceso in campo per LeU sempre all'uninominale a Napoli Nord. Entrambi fanno parte del direttivo del Movimento. La terza è appannaggio di Josi della Ragione, anche lui candidato con LeU però a Bacoli. L'intreccio con la formazione di Pietro Grasso non finisce qui. Candidato all'Arenella all'uninominale c'è anche un altro consigliere comunale - ma dalla prima ora in LeU e solidamente in maggioranza con gli arancioni - ed è Mario Coppeto. L'Arenella, giusto per ricordarlo, è anche il collegio di de Magistris? Per chi ha votato il sindaco? Non ha fatto endorsement e nemmeno è salito su nessun palco come aveva promesso. Però le uniche parole belle per una formazione politica da lui spese sono per Potere al Popolo e la sensazione che anche in cabina elettorale questa simpatia abbia inciso sulle scelte dell'ex pm è forte. Scenari che muterebbero se LeU avesse un risultato lontano dalle aspettative o negativo.

 

Torniamo al sindaco e alle sue ambizioni. De Magistris non ha intenzione di andare via da Palazzo San Giacomo prima della scadenza del mandato, e nemmeno di candidarsi alle Europee. L'obiettivo sono le Regionali del 2020 e la sfida all'attuale governatore Vincenzo De Luca è già lanciata. Come fare per non lasciare il Comune prima del tempo e contestualmente prendere parte alla sfida per la presidenza dell'ente di Santa Lucia? Il fatto nuovo è che l'ex pm ha messo in rampa di lancio il vicesindaco Raffaele Del Giudice. Ha scelto il sindaco, è Del Giudice, il fedelissimo numero due di Palazzo San Giacomo e suo successore e anche reggente del Comune. Il progetto di demA potrebbe essere questo: piazzare Del Giudice come sindaco facente funzioni per poi candidarlo a sindaco nel 2021 con de Magistris candidato presidente alla Regione appunto nel 2020. A Napoli è già successo. Corre l'anno 2000 quando il sindaco di Napoli è Antonio Bassolino, il suo vice è Riccardo Marone. Bassolino si candidò alle Regionali e vinse. Marone nel gioco di potere degli allora Ds non ce la fece a imporsi come candidato e spuntò Rosa Russo Iervolino.
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