Pd, Siani perde ma è l'unico secondo a Napoli

Pd, Siani perde ma è l'unico secondo a Napoli
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 5 Marzo 2018, 07:18 - Ultimo agg. 11:35
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Nel disastro del Pd a Napoli perde anche Paolo Siani, ma il pediatra del Vomero è l'unico che riesce a salvare la faccia, arrivando secondo nel suo collegio uninominale. Siani, che sarà comunque eletto come capolista nel listino proporzionale, era stato scelto dal segretario nazionale Renzi come simbolo del civismo a cui il Pd sembrava voler aprire. Alla fine non è riuscito a portare al Partito Democratico uno dei pochi collegi che sembravano contendibili in Campania: il fratello del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra, ha chiuso nel collegio San Carlo all'Arena, che comprende anche il Vomero, al 21,56% con 25.492 voti, 3.849 in più rispetto al Pd, che ne ha presi 21.643. I quasi quattromila elettori che hanno barrato il nome di Siani e non il simbolo del Pd gli hanno permesso di arrivare secondo, davanti alla candidata del centrodestra Giuseppina Sorvillo (20.96% con 24.781 voti). Entrambi, però, sono lontani anni luce dalla vincitrice del collegio, Doriana Sarli, la veterinaria attivista del meetup dal 2007, che vince il seggio con il 48,01%. Siani è anche l'unico, insieme a Marco Rossi Doria, che a Napoli riesce ad arrivare sopra il 20%. Il maestro di strada, presentato dal Pd per il suo impegno civico anche se aveva già ricoperto il ruolo di sottosegretario all'istruzione, ha infatti raccolto il 21,12%. Rossi Doria è però arrivato terzo nel collegio San Lorenzo, vinto dal pentastellato Raffaele Bruno con il 43% davanti all'ex assessore regionale Caterina Miraglia con il 26,71%.

Lunga la giornata di Siani, ieri. Qualcuno lo abbraccia, qualcun altro gli stringe la mano, lui si mette ordinatamente in fila. Quando arriva davanti alle urne il presidente scherza: «E lei chi è?». Conclusa una campagna elettorale giocata tutta sulla trasparenza e svolta tra aperitivi (hanno inventato per lui gli AperiPaolo) e incontri nelle sedi delle associazioni, nelle biblioteche, tra i gruppi di vecchi amici, aspetta i risultati guardando la televisione assieme alla consorte. «Ho fatto tutto quello che dovevo fare. Adesso aspetto. Nella speranza di aver fatto la differenza nel partito che mi ha presentato come indipendente, il Pd».

Capolista del listino e candidato all'uninominale nel collegio del Vomero, Siani, ha scommesso sulla sua capacità di conquistare un elettorato di centrosinistra scoraggiato dalla politica povera di idee e ricca di manovre elettorali. Ha puntato su un programma fatto di proposte concrete: la tutela dell'infanzia, soprattutto, che vuol dire lotta per la salute, ma anche per lo sviluppo e per la legalità. Creare condizioni di vita migliore per chi deve costruirsi il futuro, ha spiegato più volte, vuol dire contendere alla camorra il suo esercito. E poi leggi più efficaci per aiutare i familiari delle vittime della criminalità organizzata. E utilizzo diffuso dei beni confiscati alle mafie. Nel suo collegio se arriveranno molti voti al Pd vorrà dire che presentare candidati con il volto pulito e la voglia di cambiare converrà a tutti i partiti, ha ragionato nei giorni scorsi.

«Io andrò in Parlamento per portare avanti le battaglie delle associazioni con le quali ho fatto lunghi pezzi di strada»: ha insistito incontro dopo incontro. E per la sua campagna elettorale ha scelto due canzoni: «Ogni volta» di Vasco Rossi, la preferita del fratello Giancarlo, il cronista del Mattino ucciso dalla camorra, e «Mettici la faccia» di Lucariello. «Rappresentano il punto da cui siamo partiti e quello dove vogliamo arrivare», spiega. E il «Noi» sono i ragazzi che lo hanno sostenuto, ma anche i molti dei familiari delle vittime della criminalità e gli organizzatori dei punti di lettura del progetto «Nati per leggere», quelli che lo hanno votato, ma anche tutti quelli certi, come lui, che la politica debba voltare pagina.
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