Mamma uccisa e gettata nel pozzo, una molotov contro la casa del compagno assassino

Laura Petrolito, durante i funerali a Siracusa molotov contro la casa del compagno
Laura Petrolito, durante i funerali a Siracusa molotov contro la casa del compagno
Giovedì 22 Marzo 2018, 19:20 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:06
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Mentre tutta la città di Siracusa si stringeva per l'ultimo saluto a Laura Petrolito, qualcuno ha appiccato, con una molotov artigianale, un incendio a casa del compagno Paolo Cugno, reo confesso dell'omicidio. La bottiglia incendiaria ha raggiunto l'abitazione della famiglia del 27enne, al momento disabitata.



Il rogo nell'abitazione è scoppiato proprio mentre stava per iniziare il funerale della ventenne, uccisa a coltellate e poi gettata in un pozzo nelle campagne di Canicattini Bagni. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme. La casa al momento è disabitata perchè da domenica la famiglia si è trasferita lontano dal paese. Stamane a Canicattini Bagni, in contrada Tradituso, sono arrivati i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche che hanno effettuato dei rilievi nel terreno di Cugno, teatro dell'omicidio. Hanno raccolto elementi per ricostruire la dinamica del delitto.



I FUNERALI A SIRACUSA 
«Chiediamo al Signore che dia a Laura la vita eterna e susciti nell'animo di colui che è stata la causa di questa morte vero pentimento. Chiediamo al Signore che anche i nostri sentimenti siano quelli di Cristo Gesù». Lo ha detto l'arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, durante la sua omelia al funerale di Laura Petrolito, la ventenne accoltellata sabato scorso dal compagno, Paolo Cugno, reo confesso, in carcere. Nella chiesa madre di Canicattini Bagni, nel Siracusano, il prelato si rivolge a tutto il Paese. Migliaia le persone presenti all'interno della chiesa e fuori. «Ci siamo chiesti il perché di tanta violenza e il perché di tanta sofferenza. E voi tutti avete vissuto con particolare partecipazione emotiva questi eventi tragici. Ma adesso ci troviamo in chiesa. Abbiamo iniziato questa celebrazione con il segno della croce riconoscendoci figli di quell'unico Padre».

Il presule ha indicato come esempio «Gesù che pone la sua vita sulla croce per noi uomini. Gesù morente chiede il perdono per i suoi crocifissori. Dobbiamo credere all'amore di Dio e dobbiamo consegnarci nelle mani di Dio. L'importante è sperimentare nella nostra vita l'amore di Dio che ci porta ad amare il nostro prossimo». Monsignor Pappalardo ha ricordato anche «il versetto del salmo illumina la nostra preghiera: misericordioso e pietoso è il Signore. Chiediamo al signore che ci dia sentimenti e propositi di bene per cui viviamo come fratelli tra di noi». La bara è stata portata in chiesa in processione. All'uscita del feretro tanti palloncini bianchi e rossi a forma di cuore, con frasi scritte dalle amiche di Laura, sono stati liberati in cielo.

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